A poche ore dal 2014, continuiamo a chiederci: riuscirà Rai1 a liberarsi dell’effetto nostalgia che pervade quasi tutte le sue fiction e i suoi show?
Tale e Quale Show, programma di successo del 2013, sembrava puntare quasi esclusivamente sul ricordo di vecchie canzoni e vecchi cantanti; un programma come Così lontani così vicini – innovativo dal punto di vista del linguaggio televisivo (almeno per Rai1) – è stato affidato ad Al Bano Carrisi. Il cantante pugliese, per quanto a suo agio nei panni di “Cicerone delle lacrime”, è evidentemente un personaggio particolarmente gradito ad un pubblico non più giovanissimo e forse è stato scelto per far “digerire” un prodotto moderno al pubblico tendenzialmente anziano del primo canale della tv di stato.
Rai1 è una rete vincente dal punto di vista degli ascolti sul totale del pubblico: nell’anno 2013 ha vinto sia nel prime time che nelle 24 ore. Ma se andiamo a vedere i dati del target commerciale, 15-64 anni, quello più appetibile per il mercato pubblicitario, allora è quasi sempre Canale 5 a prevalere.
Rai1 avrebbe bisogno di svecchiarsi profondamente ma anche in queste ore si preferisce “l’usato sicuro” dell’effetto nostalgia. Ci riferiamo alla fiction Un Matrimonio diretta da Pupi Avati. Gli ascolti delle prime due puntate sono stati buoni: domenica è stata seguita da 4.539.000 spettatori (18.19% di share) e ieri gli ascoltatori sono cresciuti fino ad arrivare a 5.336.000 (20.67%). Ma la sensazione è comunque quella di essere davanti al solito prodotto Rai…
Stamani, sul Corriere della Sera, Aldo Grasso è piuttosto netto: “Non basta una firma importante per fare una fiction di qualità”. Aggiunge il critico televisivo:
Ma c’era proprio bisogno che Avati, misurandosi con la fiction tv, ne sposasse tutte le più trite convenzioni espressive? I dialoghi lenti, lo scarso uso dei meccanismi linguistici seriali, […] e soprattutto l’espediente del flashback di apertura, ormai cifra distintiva della fiction Rai. […] L’atmosfera è fané, il registro quello di un ricordo al borotalco che livella tutti i sentimenti su un senso di nostalgia per un mondo che non c’è più e per tutti i suoi protagonisti.
Non c’è altro da aggiungere…