La7: dopo Giuliacci arriva anche Bruno Pizzul

Poco più di un anno fa, il Tg5 e il Centro Epson Meteo decisero di rinnovare i volti della rubrica di previsioni del tempo; a farne le spese fu Mario Giuliacci, “titolare” della rubrica fin dalla seconda metà degli anni novanta. 

Non fu una questione personale, il figlio del Colonnello è ancora il volto di punta del meteo sulle reti Mediaset, ma Mario (classe 1940) accolse la scelta con rammarico e, tramite Enrico Mentana che fece da “ponte”, passò a La7.

Ieri sera, per la telecronaca Hajduk Spalato-Inter, sempre sulla rete di Telecom Italia Media, è riapparso (o meglio, abbiamo risentito) un’altra vecchia conoscenza, stavolta Rai: Bruno Pizzul (classe 1938).

Certo, di fronte a professionisti amati dal pubblico non si può fare facili ironie del tipo “La7 serve il vassoio dei bolliti”, ma possiamo abbozzare una riflessione.

La7 si vuol vendere come rete innovativa e all’avanguardia ma, di fatto, punta su personaggi già navigati sui grandi network (basti pensare che i due nuovi acquisti della prossima stagione sono Cristina Parodi e Michele Santoro…).

Tmc prima e La7 dopo (almeno fino a qualche anno fa) potevano disporre di un’ottima redazione sportiva. C’era proprio bisogno di ritirar fuori Bruno Pizzul? La facile obiezione sarà che Pizzul è molto più bravo di parecchi commentatori Rai di oggi. Vero, ma non basta.

Se La7 vuol lasciare il segno, anche oltre il confine dell’approfondimento politico, deve sperimentare e innovare veramente. Pizzul è bravo ma viene da un tipo di televisione che ormai sembra la preistoria. Meglio sarebbe dunque far crescere volti nuovi. In fondo di coraggio non ce ne vuole molto… il telecronista non cambia le sorti degli ascolti di una partita, chi voleva vedere l’Inter l’avrà fatto a prescindere dal nome del commentatore!