Ieri sera è andata in onda la seconda puntata di Benvenuti a Tavola-Nord vs Sud.
Gli ascolti delle prime due puntate sono stati stabili intorno ai 4 milioni e mezzo di telespettatori. Un buon risultato per Canale 5 ma che non le ha permesso di battere Rai 1: Benvenuti a Tavola è stato superato da Nero Wolfe di 400/500 mila spettatori. Il fatto che la seconda puntata non abbia perso spettatori ci dimostra che la fiction “regge” anche se non brilla particolarmente.
Molti sono gli elementi che funzionano in questa serie tv ma la sua forza principale è quella di essere astutamente accattivante. Benvenuti a Tavola sfrutta l’onda di due “mode” del nostro tempo: la cucina e le differenze Nord/Sud.
La cucina, protagonista di tanti programmi tv, viene sfruttata al meglio in questa fiction. Si percepisce la passione per il gusto e la regia è particolarmente eccellente nei momenti in cui vengono descritte ricette e fasi di preparazione del cibo.
Altro elemento di grande appeal e richiamo è lo scontro tra Nord e Sud. I caratteri tipici delle varie regioni d’Italia e gli scontri che nascono dal loro incontro sono un argomento che appassiona e diverte anche se ci sembra che Benvenuti a Tavola calchi troppo la mano cedendo ad una caratterizzazione dei personaggi troppo stereotipata e quindi banalizzata.
I personaggi funzionano perchè interpretati da due professionisti come Fabrizio Bentivoglio e Giorgio Tirabassi. Altri attori avrebbero fatto cadere la loro interpretazione nella macchietta.
Ci è piaciuto anche il televoto sulle ricette che i due protagonisti illustrano poi a fine puntata. Un simpatico tentativo di interazione col pubblico nel genere della fiction anche se sfruttato troppo poco: non si capisce quale sia il vero scopo se escludiamo il fatto di far vincere dei cesti alimentari ai votanti. Il meccanismo poteva essere sfruttato in modo favolosamente sperimentale nel caso in cui si prevedesse una scelta di trama o di finale grazie al televoto del pubblico. Ma forse è chiedere troppo…
Passati in rassegna i molti elementi positivi arriviamo alla grande mancanza della serie. Paradossalmente manca la parte più importante: una narrazione complessa.
La trama si incentra tutta sullo lo scontro tra le due famiglie “gastronomiche”. Non ci sono, e forse neanche ci aspettiamo, grandi stravolgimenti nella storia. Sembra che tutto si basi sul meccanismo di gag in stile sit-com.
Per noi questo è un grande limite in una serie da prima serata ma forse per molti è anche un punto di forza: ci si diverte senza particolari complicazioni narrative
Insomma, Benvenuti a Tavola è un prodotto rassicurante, studiato sui gusti di un pubblico che ha già mostrato di gradire certe tipicità. Gradevole ma niente di innovativo, forse si poteva osare di più.
