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SE MICHELLE HUNZIKER DIVENTA UN SIMBOLO DELLA LIBERTA' DI STAMPA ANTI-BERLUSCONIANA…

Michelle Hunziker e Giulia Bongiorno

Il caso è semplice e le polemiche che ne sono seguite sono davvero ridicole. Partiamo dai fatti. Da tre anni su Chi, settimanale della Mondadori diretto da Alfonso Signorini, veniva pubblicata una rubrica sullo stalking a firma di Giulia Bongiorno e Michelle Hunziker. La rubrica aveva lo stesso nome dell’associazione anti-stalking che le due hanno fondato: Doppia Difesa. In occasione dell’ultimo restyling grafico del settimanale, la rubrica è stata cancellata e si sono scatenate polemiche politiche e giornalistiche, si è parlato di censura e di bavaglio alla libertà di stampa ad opera del solito Berlusconi per mano del fido Signorini.

Perchè sono nate queste polemiche? Non certo perchè la showgirl svizzera sia una pericolosa comunista. Il motivo, secondo i dietrologi, andrebbe ricercato nell’altro nome: Giulia Bongiorno è, infatti, la battagliera avvocatessa e deputata del Pdl vicina alle posizioni di Gianfranco Fini. Secondo un altra finiana, Flavia Perina, direttrice del “Secolo“, e secondo i giustizialisti del “Fatto quotidiano” la cancellazione della rubrica sarebbe da addebitare ad una voglia di censura a seguito delle tensioni tra Fini e Berlusconi.

«È una meschina ritorsione per il ruolo svolto dalla Bongiorno» ha tuonato la Perina. «La Hunziker non è stata nemmeno avvisata, lo ha scoperto aprendo il numero in edicola questa settimana» ha gridato indignato il Fatto.

La Hunziker entra dunque di diritto nel pantheon degli “imbavagliati dal regime” insieme ai vari Luttazzi, Santoro (?), Dandini(?)… Che tristezza!

Bisogna puntualizzare anche che l’associazione Doppia Difesa è sempre stata supportata sia da Mediaset che da Mondadori. Mediafriends, la onlus di Mediaset, ha patrocinato lo spot contro lo stalking a cui ha preso parte anche Silvia Toffanin, madre dell’ultimo nipote del Cavaliere. E per chi non se ne fosse accorto la Hunziker è anche uno dei volti di punta di Canale 5.

Dal canto suo, Alfonsi Signorini difende la sua come una pura scelta editoriale e non politica. In una intervista sul Giornale di questa mattina dichiara:

Me l’aspettavo. “Doppia difesa” è andata avanti per tre anni e non se l’è mai filata nessuno. Adesso che ho deciso di toglierla scopro che era un cardine del pensiero nazionale. Dovrei essere dentro una bolla di orgoglio, ma non ce la faccio. È tutto ridicolo. Però non sono scemo e avevo avvertito i miei: vedrete, c’è di mezzo la Bongiorno che è la presidente della commissione Giustizia della Camera ed è una autorevole voce della politica italiana. Quindi, preparatevi a dietrologie di ogni tipo. Non mi sbagliavo.

Qui la politica non c’entra niente, come non c’entra niente Marina Berlusconi, evocata dalla stampa. Figurarsi. L’idea che qualcuno abbia voluto imbavagliare la Bongiorno è patetica.

A differenza di quello che pensano certi critici prevenuti, il direttore riflette sul prodotto di cui è responsabile. Col tempo, mi sono reso conto che la rubrica non era in linea con il temperamento del giornale.

Chi è un giornale d’intrattenimento, d’evasione. Invece tutte le settimane Doppia difesa parlava di stupri, violenze, storie cupe e livide ambientate negli inferni della società: un lavoro nobile, importante, apprezzato, ma alla lunga un corpo estraneo a Chi.

In occasione del restyling di Chi, ho deciso di eliminare due rubriche, Doppia difesa e Vippissime news, e ne ho reinventate altre due. Mi spiace deludere chi si straccia le vesti, ma si tratta di un banale ammodernamento del prodotto editoriale.

I miei più stretti collaboratori avevano preavvertito le due signore e avevano loro spiegato che tutte le testate della Mondadori sono a disposizione dell’associazione “Doppia difesa”. La Bongiorno e la Hunziker troveranno sempre spazio sui periodici Mondadori.

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2 commenti

  1. anna anna
    29 giugno 2010    

    Io sono allibito/a!!!Non voglio entrare nella questione politica, non mi interessano le fazioni di destra o di sinistra: quì si discute di libertà, di dove inizia e finisce il nostro diritto di manifestare idee, opinioni e di aiutare gli altri, soprattutto le donne e i bambini. Se ci si confronta su un terreno neutro, lasciando fuori gli argomenti di vita personale, di attività e scelte private, siano esse sessuali, religiose, familiari, ci si comporta da persone civili, degne di essere parte di una classe politica che fa la differenza e gli interessi di un paese. Se si comincia, e poi si continua, a fare i “guardoni” dal buco della serratura, ad attaccarsi al privato e alla censura stile Orwell,arrivando a colpire il sociale e chi se ne occupa in maniera indiscriminata, beh, allora si è passato il segno e non si può rimanere in silenzio!!Si è cominciato a livello di scelte politico finanziarie con il toccare il 5×1000 e poi dire che “non se ne erano accorti”, poi con l’alzare le tariffe postali per il non profit e in seguito fare una manovrina di aggiustamento che non serve a nulla e ora arriviamo a colpirne una per educarne cento? e soprattutto: usare il MOBBING per colpire una Onlus che lotta proprio contro il mobbing stesso e contro e la violenza verso le donne? E basta!! la prossima volta in Canada, con Lui, invece della sostituta segretaria bionda e attraente, mandiamo un segretario uomo a far compagnia ai potenti. Magari, basso, grasso, calvo e con l’alitosi!!!

  2. 29 giugno 2010    

    cosa c’entra il 5 per mille con l’argomento del post? e soprattutto cosa c’entra la libertà di stampa? e il mobbing? semmai lo stalking contro cui il governo, con l’impegno primario di Mara Carfagna, ha fatto un’ottima legge. Cosa c’entra una delle nuove segretarie dello staff del presidente del consiglio? una ragazza peraltro che tre anni fa si era candidata con l’italia dei valori dell’antiberlusconianissimo di pietro.
    L’associazione Doppia Difesa è stata sempre aiutata da Mediaset, Mediafriends e Mondadori. Se dopo tre anni (un’era geologica in un settimanale) il direttore decide di togliere una rubrica non mi pare un atto di lesa maestà e contro la libertà bensì una libera scelta. Dal canto mio mi dispiaccio di più che da Chi sia stata cancellata la gustosa Vippissime…

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