Previsioni di ascolto per L’Allieva (fonte: Rai Pubblicità)
Ieri sera su Rai1 la prima puntata de L’Allieva ha raccolto 5.162.000 spettatori con uno share pari al 20.73%. Un dato più che buono ma inferiore alle aspettative della Rai…
Rai Pubblicità aveva, infatti, stimato un ascolto pari a 5,8 milioni di spettatori con uno share pari al 23% (link alla brochure da cui abbiamo ripreso l’immagine di apertura). Nulla di tragico, nel corso delle puntate la fiction potrebbe crescere e comunque la differenza tra le previsioni e la realtà è abbastanza modesta e quindi l’errore è meno grave di alcuni inanellati nella scorsa stagione [Anna e Yusef: ascolti molto inferiori alle aspettative | È arrivata la felicità, previsioni di ascolto sovrastimate (di nuovo!) da parte di Rai Pubblicità].
Quello che in realtà ci sembra davvero tragico è il fatto che il pubblico della prima rete della tv di stato non si sia ancora stancato delle “fiction fotocopia” (ne avevamo già parlato lo scorso aprile) in cui si mescola il genere giallo con la commedia (avviene in Provaci ancora Prof, Che Dio ci aiuti, Don Matteo, Una pallottola nel cuore e forse dimentichiamo qualcosa…).
In questi tipi di fiction Rai la scrittura non è mai moderna e innovativa: il giallo e la commedia sono giustapposti, messi uno accanto all’altra o in scene diverse o in storyline differenti. Purtroppo non si riesce mai a fare il passo successivo ed arrivare alle vette dei vari dramedy della grande serialità americana, in cui si assiste al miracolo “dell’acqua” (la commedia) e “dell’olio” (il giallo o il genere drammatico) che si mescolano.
Ne L’allieva tutto è abbastanza prevedibile e poco coinvolgente. E l’elemento “fotocopia” arriva anche nella scelta dei personaggi: Lino Guanciale – come in Che Dio ci aiuti e in Non dirlo al mio capo – è un cinico professionista ma che in fondo ha il cuore tenero. Come in Provaci ancora prof, la protagonista è sbadata, confusionaria ma geniale nel risolvere i casi.
Nonostante ciò il pubblico della prima rete non si è ancora stancato… Quindi possiamo solo fare i complimenti alla Rai che riesce ad ottenere buoni dati di ascolto senza troppo impegno creativo…
