Quando Lilli Gruber va in vacanza, lo spazio su La7 del suo Otto e mezzo viene preso da In Onda, al timone del quale quest’anno troviamo Salvo Sottile e Alessandra Sardoni, inviata politica del telegiornale della rete.
Nelle prime puntate gli ascolti si sono assestati attorno al 4.3/4.4% di share. Ma del programma, cosa ne pensa la critica? Ci affidiamo ai commenti pubblicati su due quotidiani in edicola oggi: quello di Aldo Grasso per il Corriere della Sera e quello di Massimo Tosti su Italia Oggi. Grasso si concentra sull’analisi dei due conduttori mentre Tosti esamina l’allestimento generale del programma.
Il critico televisivo del Corriere sembra promuovere a pieni voti la Sardoni mentre lascia in sospeso il giudizio su Sottile alle prese con talk show politico:
Alessandra Sardoni è un mito e non si tocca. Brava, preparata, incurante dei ritmi disumani cui la sottopone Enrico Mentana durante i suoi Speciali, è un esempio di giornalismo televisivo… Il dubbio è Salvo.
Grasso non mette in dubbio la professionalità e la bravura di Sottile ma sembra preferirlo nelle vesti dell’inviato:
Salvo Sottile è uno dei più bravi inviati della tv: ma sul campo, quando deve affrontare la tempestività, l’imprevisto, la fatica. Non è uomo da studio.
Aggiunge Grasso:
Alessandra dice cose importanti, quasi sussurrando; Salvo, invece, ha una voce naturalmente assertiva. Come se avesse bisogno di certezze (…), quando la politica è tutto fuorché certezza.
Massimo Tosti su Italia Oggi mette invece in evidenza l’allestimento generale (e misero, a suo parere) dello studio:
Urbano Cairo ha fatto le cose in piccolo, all’insegna della spending review. Lo studio offre un colpo d’occhio di 50 sfumature di arancione, più adatta a un talent di cucina che a un talk politico. Al centro un tavolo semicircolare, sormontato da un grande vetro opaco e sorretto da una rete di tubi di ferro. Le sedie (per i padroni di casa e per gli ospiti) sono in acciaio e hanno un’apparenza di totale scomodità.