Gli effetti di transizione video si possono usare quando sul live (nella regia in diretta) si passa da una telecamera ad un’altra o quando in un montaggio video si devono unire due clip.
Nella regia e nel montaggio contemporanei si tende ad evitare effetti di transizione invadenti a vantaggio di effetti di sfumatura di un’inquadratura su un’altra o addirittura “a taglio” (semplice giustapposizione di inquadrature).
Gli effetti di transizione più invadenti – tipo forme geometriche che aprono un’immagine su un’altra o split screen (divisione dello schermo tra le inquadratura su cui si deve fare il passaggio) – sono state abbandonate dai grandi network almeno dalla fine degli anni ottanta e ormai rimangono solo in qualche casereccia regia di alcune televisioni locali…
Con nostra grande sorpresa ci siamo dovuti sorbire un terribile effetto di transizione dal sapore anni ottanta nel Festival di Sanremo 2014. Come potete vedere nell’immagine di apertura del post, sull’inquadratura panoramica del palco si apre (tramite una particolare figura geometrica spezzata) l’inquadratura in piano medio del cantante. Era almeno dal 1988 che non vedevamo un effetto di transizione così brutto… Perché usare un effetto così retrò e orribile? Siamo nel 2014, cribbio!