C’era da aspettarselo… Tutti contro Il Peccato e la Vergogna 2: associazioni (più o meno rappresentative) “dei genitori” si sono scagliate contro la scena in cui il piccolo Giulio Fontamara, geloso del fratellino Valerio, ne incendia la culla. Anche il parere della critica è stato fondamentalmente negativo.
Aldo Grasso sul Corriere della Sera l’ha definita una fiction attenta a “un pubblico vasto quanto più rassegnato”. Teodosio Losito, ideatore della serie, ha voluto rispondere – dalle colonne de il Giornale – al critico televisivo. Afferma Losito:
Siamo passati dai 4,3 milioni di telespettatori della prima puntata ai 4,8 milioni della terza, appena trasmessa,e in tutte e tre le occasioni abbiamo battuto la concorrenza della Rai.
A proposito dei buoni ascolti, Grasso aveva sentenziato in maniera sconsolata:
Se questo prodotto fa ascolto, perché investire in cose meno trash?
Questa osservazione del critico del Corriere, non va giù a Losito che replica così:
Mi sembra un attacco personale e inutile, non alla fiction ma ai telespettatori che hanno scelto di vederla. Chi è critico dovrebbe analizzare con rispetto il film, giudicare e dare consigli per migliorarlo, oppure spiegare articolatamente perché il lavoro è così terribile. È il telespettatore che decide, avendo la possibilità di scegliere tra centinaia di canali.
In questo caso siamo d’accordo con Losito: spesso i critici emettono sentenze tranchant che sembrano veicolate più da snobismo che da una seria analisi del prodotto. Tali giudizi, spesso pre-giudizi, sembrano mettere in discussione le scelte del pubblico più che la fattura del prodotto stesso. Ogni parere della critica è legittimo ma ricordiamoci che il pubblico non è formato da una massa di idioti. Invece che dare un giudizio assoluto, come novelli Oracoli di Delfi, sarebbe più opportuno che si chiedessero perché il pubblico sceglie un prodotto che alle “menti illuminate” appare tanto brutto. Magari non è così brutto e gioca su dei meccanismi che funzionano molto bene nell’ottenere il gradimento del pubblico… Il compito della critica dovrebbe essere quello di aiutare a capire i fenomeni, non solo ad emettere il giudizio più tagliente.