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Altri Tempi, la fiction sulle case chiuse e sulla loro abolizione

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Altri Tempi. Vittoria Puccini è Maddalena in una storia mai raccontata in tv. Un viaggio a ritroso nel tempo, nell’Italia degli anni Cinquanta, della prostituzione nelle case chiuse e della lunga battaglia della senatrice Merlin per la loro abolizione. Un racconto che pone l’accento anche sui temi della dignità umana, dello sfruttamento delle donne e del riscatto sociale. Per la regia di Marco Turco, in onda in prima serata su Rai1, domenica 13 e lunedì 14 ottobre. 


PRIMA PARTE, DOMENICA 13 OTTOBRE 2013

Torino, 1960. Maddalena Benti è riversa senza vita, sul pavimento, ai piedi di una scala che conduce alle stanze di una specie di albergo. Dai rilevamenti della polizia che indaga si capisce che c’è qualcosa di sospetto in quella morte. Ma, come ordina il Questore sottovoce al commissario, è un caso che va chiuso in fretta: si tratta soltanto di un incidente, aveva bevuto ed è caduta dalle scale.

La polizia però non ha tenuto conto che Maddalena ha lasciato in eredità quella specie di albergo ad Adele, una giovane ragazza che insieme all’edificio, eredita anche il mistero di quella donna che non conosce. Visitando la casa Adele trova, tra vestiti appariscenti e lingerie provocanti, una lettera. È di Maddalena che scrive a una certa senatrice Merlin: dice di essere “una di quelle” e le vuole raccontare la sua storia per aiutarla nella battaglia che sta conducendo in Parlamento per la chiusura delle case di tolleranza. Adele ancora confusa, comincia a vedere la vita di quella donna scorrerle davanti agli occhi. Tutto era iniziato vent’anni prima.

Moncalieri, 1937. Maddalena indossa ancora la divisa da giovane fascista del liceo quando tutta la sua famiglia muore nell’incendio della tipografia del padre. In un attimo tutti i sogni di un futuro felice svaniscono. Niente più studio, tanto meno l’università che il padre, socialista convinto e sostenitore dell’emancipazione femminile, voleva che Maddalena frequentasse. Sola al mondo, bisognosa di aiuto, ingenua, Maddalena finisce nelle mani di un ipocrita avvocato, Vaccari, che si offre di aiutarla. Ma invece abusa di lei, la mette incinta e poi, per paura dello scandalo – lui è sposato e ha due figlie – se ne libera affidandola alla signora Gemma, un’ambigua usuraia. È lì che comincia la discesa agli inferi di Maddalena.

La ragazza non vuole rinunciare alla bambina e si rifiuta di abortire, ma non ha i mezzi per mantenerla. Allontanata dalla signora Gemma, lascia sua figlia in un collegio di suore e si ritrova accidentalmente coinvolta in una retata di prostitute e, schedata come tale, non le resta che lavorare in un bordello. Ma Maddalena è ancora troppo giovane e pura per adattarsi alla quella “vita”. Prova a ribellarsi, ma il sistema della prostituzione di Stato è un marchio per sempre e impedisce altre vie d’uscita. E non ha scelta: per dare futuro a sua figlia accetta la proposta delle suore di darla in adozione a dei nuovi genitori. Poi decide di farla finita. Ma salvata dal suicidio viene riportata dalla polizia nel bordello da dove era fuggita. È lì che Maddalena, decide di cancellare il ricordo di sua figlia, e di diventare un’altra: se proprio deve fare la prostituta allora sarà la migliore. Bella, intelligente, con la nuova rabbiosa determinazione che la anima, ci mette poco a diventare una delle prostitute più famose d’Italia: Ninfa. Al punto che il Generale B, l’importante tenutario che si è invaghito di lei, accetta di darle in gestione un bordello tutto suo.

Con grande energia, Maddalena, rimette a nuovo il bordello rendendolo ancora più raffinato ed esclusivo, la cui fama raggiunge tutto il Paese. E a lavorarci chiama le migliori ragazze in circolazione. Camilla, milanese svampita e allegra; Agata, napoletana procace ed esperta che ha una sola ragione di vita, suo figlio che mantiene in un bel collegio lontano; Viola, la tenebrosa, ragazza di buona famiglia che si è perduta per un amore impossibile; Betty, la provinciale che sogna di fare l’attrice e sa cantare e ballare. E poi, la più giovane, Edda. Maddalena l’ha incontrata per caso in una cascina sperduta in campagna. Maddalena non vuole che la segua, se non altro perché rivede in quella ragazzina bellissima e ingenua se stessa di un tempo. Ma Edda è pronta a tutto pur di andar via da un mondo di fame e miseria. Scappa di casa e quando si presenta, stracciata e affamata, Maddalena capisce che se non la prenderà con sé finirà anche peggio…


SECONDA PARTE, LUNEDÌ 14 OTTOBRE 2013

Il bordello di Maddalena è diventato famoso, non solo per la qualità della sua offerta, ma anche per le condizioni igieniche ed economiche che Maddalena garantisce alle sue ragazze. Al punto tale che il Generale B, esponente di spicco della lobby dei tenutari delle case chiuse, invita la senatrice Merlin a visitarlo per convincerla a recedere dalla sua battaglia. Nessuno sa che Maddalena conosce bene la Senatrice: è stata la sua insegnante al liceo, prima che la Merlin fosse arrestata per attività antifascista. Ma per la vergogna, il giorno della visita al bordello, Maddalena non si fa riconoscere. Nonostante lo zelo e l’entusiasmo con cui le viene presentato il “bordello modello”, non è difficile per la Senatrice tirar fuori dalle ragazze la verità della loro condizione. Camilla, Agata, Viola, Betty e la piccola Edda, pur grate a Maddalena, alla fine confessano alla Merlin le loro storie fatte di rinunce, abusi e sfruttamento. Non è solo un fallimento “politico”, ma la visita della Senatrice lascia un tarlo nell’anima delle ragazze e soprattutto di Maddalena.

La sofferenza di ognuna mina giorno dopo giorno quell’equilibrio apparente che Maddalena era riuscita a costruire. Agata soffre sempre più per la mancanza del figlio che non sa del vero lavoro della madre; Camilla bisognosa d’amore ricade tra le grinfie del suo antico protettore-fidanzato, il Conte, da cui Maddalena l’aveva salvata; Betty tenta un’improbabile e disastrosa fuga con un attore di varietà che l’aveva illusa con la promessa di un ingaggio; Viola ricade nell’uso di droghe e per procurarsele seduce il giovane medico del bordello; infine Edda s’innamora ricambiata da Amedeo, un giovane poliziotto deciso a toglierla da quella vita e sposarla. Maddalena sente che la situazione le sta sfuggendo di mano, specie la storia di Edda col poliziotto. Teme per lei una grande delusione e per sé di perdere quella ragazzina a cui si è affezionata come a una figlia. Ma non basta. Una domenica in cui le ragazze, chi per un motivo chi per un altro non sono disponibili, capita nel bordello un cliente di passaggio. Maddalena non vuole che si dica che il suo bordello rifiuta i clienti e decide di fare lei la marchetta. È così che scopre che quell’uomo, che pieno di sensi di colpa le mostra le foto della sua famiglia, altri non è che il padre adottivo di Anna, la sua bambina, che ora ha un nome diverso, Adele. Per Adele, che sta leggendo trepidante quel racconto, è uno shock. Comincia ad intuire che quella Maddalena è sua madre, ma per esserne certa deve continuare. Maddalena è devastata.

L’antica ferita che sembrava cicatrizzata si riapre e sanguina. La disperazione di Maddalena è tale che le ragazze preoccupate le propongono di chiudere il bordello per qualche giorno e prendersi una vacanza. Andranno tutte insieme alla festa della prima comunione della sorellina di Edda. La gita è una breve e felice pausa, fatta di amicizia, complicità, commozione, in quel paesino dove le puttane vengono persino scambiate per gran signore. Ma poi al ritorno si consuma la tragedia. Amedeo, il poliziotto innamorato di Edda, scoperto dai suoi superiori viene richiamato all’ordine e costretto a lasciare la ragazza. Edda disperata, di fronte alle sue compagne apre la finestra e si getta nel vuoto. Con il funerale di Edda, la lettera di Maddalena giunge a conclusione. La morte di quella ragazzina e la scoperta che sua figlia vive a poca distanza da lei, hanno infranto la corazza che si era costruita in tutti quegli anni. E in un accorato appello alla senatrice Merlin, alla ricerca di una redenzione, Maddalena le chiede di vincere la battaglia contro le case di tolleranza e di chiudere una volta per tutte quei luoghi infami. Adele è sconvolta. Quella lettera le ha cambiato la vita. Ora niente potrà essere più come prima.


Rifugge le reazioni ipocrite dei suoi genitori adottivi e soprattutto del suo fidanzato che vorrebbero far finta di niente e nascondere tutto sotto il tappeto e decide invece di conoscere la verità fino in fondo. Soprattutto sulla misteriosa morte di sua madre. È così che Adele, aiutata da Agata, Camilla e Viola, ricostruisce gli ultimi mesi della vita di Maddalena, dopo la chiusura dei bordelli. E quello che scoprono è sconvolgente e pericoloso. Maddalena voleva cambiare finalmente vita e aveva un progetto per sé e le ragazze: comprare il bordello e trasformarlo in un albergo dove tutte avrebbero potuto lavorare onestamente e alla luce del giorno. Ma il Generale B per vendicarsi del tradimento di Maddalena, che aveva appoggiato la legge Merlin, la strozzava con le cambiali cercando di costringerla a tornare a prostituirsi. Messa alle strette Maddalena aveva deciso di rivolgersi all’uomo che le aveva rovinato la vita e che ora era un potente politico: l’avvocato Vaccari. Forte di una lettera compromettente, scrittale da Vaccari ai tempi in cui lei era rimasta incinta, Maddalena lo aveva ricattato. In cambio della lettera chiedeva la licenza per l’albergo e i soldi per ricominciare una nuova vita. L’avvocato, preso dal panico e dalla rabbia, si era avventato su di lei e in un raptus violento l’aveva scaraventata giù per le scale del bordello. Poi, usando il suo potere, aveva fatto in modo che la polizia mettesse tutto a tacere archiviando il caso come “morte accidentale”.

La verità scoperta da Adele e le ragazze, grazie anche al pentimento e all’aiuto di Amedeo, divenuto nel frattempo commissario, arriva fino al tribunale e alla condanna dell’avvocato. Le ragazze a cui Adele lascia il palazzetto preso in eredità dalla madre sono finalmente libere. Hanno la possibilità di rifarsi una vita. Per Adele invece si tratta cominciarne una nuova. Ora non è più quella ragazza dal destino segnato di sposa e di madre. Ora sarà lei a scegliere il suo futuro, in un’epoca che, anche grazie alla legge Merlin, potrà guardare le donne in un altro modo.

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