C’era molta attesa per il debutto in prime time di Piero Chiambretti su Italia 1.
In realtà una puntata pilota di Chiambretti Muzik Show era andata in onda a novembre ed era stata dedicata a Laura Pausini. Nonostante protagonista fosse la regina della musica italiana, il programma aveva ottenuto risultati di ascolti molto bassi. Si temeva che nel momento in cui fossero stati ospiti cantanti di meno appeal il risultato dell’auditel sarebbe stato ancora peggiore.
Il programma è stato quindi ripensato ed ha pure cambiato titolo diventando Chiambretti Sunday Show, in pratica il vecchio Chiambretti Night trasportato in prima serata.
In tempo di crisi, Mediaset ha scelto di non fare grossi investimenti per la seconda serata: gli show costosi sono stati anticipati alla prima serata (come è successo anche a Kalispera oltre che a Chiambretti).
Ma il risultato è stato disastroso dal punto di vista degli ascolti. Il Chiambretti Sunday Show è stato seguito solo da 1.093.000 spettatori, pari una misero share del 5.16%.
Il risultato nella sfida degli ascolti non rende però giustizia ad un programma che risulta comunque un buon prodotto. La trasmissione è ben scritta, offre spunti innovativi e tiene alto sia il livello di interesse che quello dell’ironia.
E allora il problema quale è? Il punto critico della trasmissione sta proprio nel target a cui si riferisce, un target di nicchia, una fetta di pubblico troppo piccola per competere in prima serata.
Sicuramente a Mediaset, quando hanno scelto di far passare Pierino alla prima serata, avranno fatto queste considerazionei e si saranno preparati ad un risultato non brillante ma il 5% è veramente troppo basso. Peccato.