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Aldo Moro – Il Professore, anticipazioni e trama, martedì 8 maggio 2018, Rai1

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Aldo Moro – Il Professore. L’uomo, lo statista, il docente universitario. Nel quarantesimo anniversario del suo assassinio, avvenuto il 9 maggio del ‘78 per mano delle Brigate Rosse, Rai1 racconta in una docufiction uno dei volti meno noti di Aldo Moro, quello accademico. A Sergio Castellitto il compito di far rivivere sul piccolo schermo il Moro professore, giurista di lungo corso e ordinario all’Università La Sapienza di Roma, e raccontare il suo rapporto privilegiato con i suoi studenti della facoltà di Scienze Politiche. 


Aldo Moro – Il Professore è una coproduzione Rai Fiction – Aurora Tv, per la regia di Francesco Miccichè con il coordinamento editoriale di Giovanni Filippetto e la consulenza storica di Giorgio Balzoni, prodotto da Giannandrea Pecorelli per Aurora Tv. Prima visione martedì 8 maggio 2018 in prima serata su Rai1.

La Storia

Il 16 marzo 1978, giorno del suo rapimento, Aldo Moro aveva dato appuntamento davanti al Parlamento a un gruppo di laureandi per farli assistere al discorso di insediamento del Governo guidato da Giulio Andreotti. Nel pomeriggio Moro avrebbe dovuto essere alla Sapienza per partecipare alla discussione delle tesi di laurea, nell’automobile crivellata dai colpi dell’agguato di via Fani tra borse e giornali furono ritrovati i lavori dei suoi studenti sporchi di sangue. È questo il punto di partenza per raccontare i 55 giorni del rapimento: gli occhi e i sentimenti di quattro studenti del corso di Procedura Penale della Facoltà di Scienze Politiche dell’Università La Sapienza di Roma. Nella speranza della sua liberazione e nell’ansia per il suo destino, i quattro ragazzi ripercorrono il loro rapporto con Moro, un Professore speciale che alle lezioni in aula alternava occasioni fuori dall’università per far conoscere la realtà della materia che insegnava.


La carriera universitaria di Aldo Moro iniziò a Bari appena laureato a 22 anni nel 1938. Dopo essere stato ordinario in Diritto Penale alla Facoltà di Giurisprudenza di Bari, Moro è stato docente ordinario alla Sapienza di Roma a partire dal 1° novembre 1963. Anche nei giorni più difficili e caldi delle contestazioni studentesche, le sue lezioni erano affollate da giovani con idee e ideologie diverse. Il rapporto con gli studenti non era limitato all’aspetto puramente accademico: oltre alla sua capacità didattica, tutti ricordano la sua personale e totale disponibilità al confronto con gli studenti e la sua capacità e volontà di coinvolgerli in continue iniziative esterne all’Università, ma attinenti ai temi civili e sociali che affrontava nelle lezioni di Procedura Penale, come visitare degli Istituti di pena. Il punto di vista su Aldo Moro e sui giorni del rapimento viene affidata agli studenti del suo corso e in particolare a una studentessa in procinto di discutere con lui la tesi di laurea, su cui stava faticosamente e appassionatamente lavorando. Attraverso la docufiction il racconto acquista particolare efficacia ed è possibile far emergere la ricostruzione del pensiero di Moro e il profondo senso dello Stato e della Giustizia che comunicava attraverso le sue lezioni. Grazie alla collaborazione di Giorgio Balzoni, che ha pubblicato il libro Aldo Moro Il Professore, e alla testimonianza di chi è stato suo allievo soprattutto negli anni Settanta, la docufiction ricostruisce il clima di quel periodo e il pensiero di Moro attraverso la riproposizione di frammenti di lezioni, discussioni nelle aule, esperienze vissute collettivamente. Attraverso le speranze di giovani che vogliono che Moro sia liberato non solo per motivi umanitari, ma anche perché hanno condiviso con lui un percorso formativo che viene spezzato, come viene spezzata la loro giovinezza, la docufiction comunica come in quei giorni il dolore e l’angoscia generale vengano vissuti. Era talmente forte il rapporto che Moro aveva creato con i suoi studenti che indirizzò a loro una sua lettera dalla prigionia, porgendo loro “il suo saluto affettuoso e il rammarico di non poter andare oltre nel corso”. La sceneggiatura è stata scritta da Franco Bernini, che oltre a essere uno dei migliori autori italiani, con grande esperienza anche di tematiche politiche, in quegli anni era laureando in filosofia. Il coordinamento editoriale è di Giovanni Filippetto, mentre la regia è Francesco Miccichè, che hanno già realizzato insieme con grande capacità le due docufiction realizzate da Rai Fiction e Aurora Tv.

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