Gli ascolti della prima puntata di Pechino Express 6 sono stati tragici: mercoledì 13 settembre 2017 gli spettatori sintonizzati sul reality di Rai2 sono stati solo 1.895.000 per uno share pari all’8,8%. La puntata ha registrato un crollo di quasi un milione di spettatori rispetto al debutto della precedente edizione quando si era raggiunto i 2.826.000 ascoltatori col 13,04% di share.
Il dato dell’edizione 2017 è uno dei peggiori della storia del “reality che piace alla gente che piace”: uno share più basso era stato ottenuto solo nella prima edizione (condotta da Emanuele Filiberto di Savoia); un numero minore di spettatori si erano raccolti solo per il debutto della prima edizione e della terza.
Ma in Rai sembrano non curarsi di questo pesante flop! Nel comunicato relativo alla seconda e alla terza puntata, l’Ufficio Stampa Rai non fa menzione del tracollo degli ascolti e preferisce concentrarsi sui risultati ottenuti sui social:
Mercoledì scorso, in occasione della prima puntata, Pechino Express è stato il programma più commentato dell’intera giornata, raggiungendo il primo posto nei Trending Topic Italia a pochi minuti dall’inizio e il primo posto nei TT Mondo durante la serata. Con quasi 200.000 interazioni, quello della prima puntata è stato l’esordio più twittato di sempre. Su Facebook la pagina ufficiale di Pechino Express conta oggi più di 394 mila like, su Twitter quasi 200 mila followers.
Ormai è consuetudine riportare i dati relativi alle interazioni sul web, ma ciò non deve servire a spostare – furbescamente – l’attenzione dal fallimento sul fronte degli ascolti televisivi. I “dati pesanti”, quelli che portano pubblicità e fatturato, sono quelli relativi al pubblico televisivo: gli spot vengono inseriti nel programma trasmesso in tv, non in un tweet!
Quando mancano gli ascolti, però, ci si consola così! E contemporaneamente si cerca di distogliere l’attenzione dall’unico dato che conta. Insomma, uno “specchietto per le allodole”. Legittimo che l’Ufficio Stampa Rai lo faccia, è questo il suo mestiere; ingenuo credere che le cifre roboanti dal mondo di Twitter possano far dimenticare tragico dato Auditel!
