In generale Maria De Filippi ha sempre un approccio asciutto e minimalista. Sebbene la sua conduzione tenda a sottrarre piuttosto che ad aggiungere, il suo stile è ben caratterizzato, definito e riconoscibile. Ma è soprattutto una forza dolce che contagia il resto…
Davanti alla potenza della narrazione “mariana”, Carlo Conti può fare ben poco. Lui è solo un presentatore, una versione moderna (ma poi neanche tanto!) di Pippo Baudo. Lei è una conduttrice che ha il potere di plasmare la scena e ricostruirla secondo i suoi canoni, ormai conosciuti e apprezzati. Non è Maria che entra all’Ariston, ma è il Festival di Sanremo che entra nella narrazione defilippica. Per quanto mostri rispetto per la liturgia della presentazione dei cantanti, gli altri momenti sembrano segmenti di C’è posta per te. Grazie al suo racconto la sacralità imbolsita del Festival cade a pezzi e arrivano le emozioni del people show. Anche alcune clip di presentazione sembravano uscite da un programma di Maria. La De Filippi non è scesa dalla mitologica scala di Sanremo come ogni altra signora passata di lì negli anni, ma su quei gradini ci si è seduta proprio come a Uomini e Donne. Una garbata ma potente iconoclasta.
Tolta la forza dell’Imperatrice di Mediaset, rimane ben poco di sorprendente o innovativo. La scenografia nei momenti di parola è passabile ma durante le canzoni diventa un guazzabuglio di luci e colori senza un senso preciso; magari su una scena più spaziosa avrebbe potuto avere un senso… A questo proposito: considerato il tipo di evento che è il Festival di Sanremo, non sarebbe meglio abbandonare il datato Teatro Ariston per spostarsi in una struttura più consona?
E poi due elementi veramente brutti: la grafica enorme al centro dello schermo all’inizio di ogni canzone non ha senso estetico e televisivo. Va bene che il pubblico di Rai1 è solitamente anziano, ma ancora può riuscire a leggere anche con caratteri più piccoli! L’altro elemento che non ci è piaciuto è il momento di backstage dei cantanti nel momento in cui vengono annunciati: si è partiti subito male con Giusy Ferreri che tracannava acqua da una bottiglia in uno spoglio cunicolo a un passo dal palco. Ben venga questo tipo di innovazione ma si trovi una soluzione migliore e meno improvvisata.
Nei momenti in cui scriviamo arrivano i dati Auditel… Gli ascolti sono stati un trionfo: 50.37% share e 11.374.000 spettatori