A poche ore dalla finale di Grande Fratello Vip, è già tempo di fare bilanci. Diciamo subito che la versione celebrity del padre di tutti i reality è stato un esperimento riuscito.
Al netto del dato che verrà raggiunto stasera, le sette puntate andate in onda finora hanno ottenuto una media di circa 4 milioni di spettatori (ricordiamo che la trasmissione chiude all’1 di notte) con il 21% di share. Un ottimo dato di ascolto che diventa eccellente sui target più giovani, quelli che attualmente la televisione generalista intercetta con più fatica.
Eccellente anche il riscontro sui social ma quello che veramente conta, secondo noi, è che GFvip è riuscito a diventare argomento di conversazione non solo sulla piazza virtuale ma anche su quella reale. Non accadeva da tempo che un programma riuscisse a diventare argomento di discussione della mattina successiva al bar. Dalle polemiche iniziali su Russo e Bettarini, ai siparietti trash delle “dive” Valeria Marini e Pamela Prati (“baci stellari”, “eppi bordei”, “chiamatemi un taxi!”), GFvip ha fatto parlare di sé provocando la sensazione di “esclusione” in quei pochi che non conoscevano i fatti televisivi e questo, ribadiamo, non accadeva da tempo per un programma televisivo.
Inoltre, il GFvip è riuscito ad affossare l’acclamatissimo Pechino Express che nelle ultime puntate è sceso ad un preoccupante 7/8%, ampiamente sotto i 2 milioni di spettatori.
Più che promossa la conduzione di Ilary Blasi che, pur senza particolari guizzi, è riuscita a far dimenticare la storica padrona di casa del format, Alessia Marcuzzi, mettendo un po’ di pepe a delle dinamiche che di solito si concludevano in un generalizzato “volemose bene”, “a tarallucci e vino”.
Ancora debole è invece apparsa la scrittura del programma. L’apporto autoriale non è stato innovativo e si sono riscontrate molte sbavature e molte ripetizioni di meccanismi (banali) già presenti nelle ultime edizioni della versione “non famosa”. A colmare questa prevedibilità di scrittura ci ha pensato la presenza dei famosi che sono riusciti, da soli, a dare ritmo alla narrazione.
A questo punto però ci rimane un grosso interrogativo: dopo aver “assaggiato” la gustosa versione vip, il pubblico potrà ancora apprezzare l’insipida e stantia versione con personaggi non famosi?
