Scherzi a Parte, lo storico programma di Mediaset ideato da Fatma Ruffini, è in onda dal 1992.
Per quanto fosse forte, dopo 20 anni, il programma aveva bisogno di una rinfrescata. Nell’edizione 2012, condotta da Luca e Paolo, si scelse di farne un varietà infarcito dei classici filmati degli scherzi. L’operazione non portò i risultati sperati e la media di ascolto di quell’edizione si fermò a 4.214.000 spettatori col 18.44% di share. L’edizione precedente, nel 2009, la media di ascolto fu di 5.781.000 spettatori col 23.91% di share.
Cancellare definitivamente Scherzi a Parte era un’opzione impraticabile e quindi Canale 5 ha deciso di mettere in campo alcune tra le sue forze di maggior peso: Paolo Bonolis e Le Iene.
Gli scherzi, curati da Davide Parenti e dalla redazione de Le Iene, sono molto più pungenti e cattivi rispetto alle banali gag degli ultimi anni. Si nota una maggior cura nella preparazione e nella sceneggiatura degli scherzi stessi. Mentre in passato ci si limitava a gag che potevano andare bene quasi per qualsiasi vittima, in questa edizione si nota uno studio più approfondito in modo da cucire uno scherzo sulle paure e sul “tallone d’Achille” della vittima prescelta. Capolavoro di cattiveria e di imbarazzo è stato lo scherzo in cui Paolo Brosio riceveva la telefonata di un falso Papa Francesco; buono anche quello ad Alba Parietti alle prese con la “ribellione” del figlio. Finalmente si vedono scherzi veramente perfidi e non all’acqua di rose (speriamo che questo innesto di cattiveria su Canale 5 contagi anche L’Isola dei Famosi…).
Buono il nuovo ruolo di Bonolis. Un po’ monologhista comico e un po’ intervistatore come ai tempi de Il Senso Della Vita, Paolo sembra averci messo tutta la sua passione nel condurre Scherzi a Parte.
Una menzione particolare se la merita la scenografia: studio minimal con una cupola bianca su cui è possibile proiettare diversi sfondi. Ottima scelta ma che potrebbe essere sfruttata ancor meglio.
Gli ascolti hanno premiato la nuova formula di Scherzi a parte. Ieri sera gli spettatori sono stati 6.478.000 per uno share del 26.97% sul totale del pubblico che sale al 30.02% se si considera il target commerciale 15-64 anni e addirittura al 37.32% se si riferito al pubblico giovane 15-34 anni.