Se mai ce ne fosse stato bisogno, questa è anche un’ulteriore prova della distanza tra il paese reale e “quelli che contano”… Alla nuova avventura di Giovanni Floris su La7 non sono bastate paginate sui giornali e nemmeno il tam tam su Twitter. I dati di ascolto della prima puntata hanno fornito un esito tragico per il debutto di “Giova” sulla rete di Urbano Cairo!
Gli spettatori di DiciannoveEquaranta sono stati solo 258.452 e lo share si è fermato ad un misero 1.45%. Il dato è in linea con la rete ma e con una quota di ascolto del -27.5% sulla stessa fascia oraria media di settembre 2013 (dati Studio Frasi). Lunedì 1° settembre, in quella stessa fascia Il commissario Cordier (durato però 98 minuti) aveva ottenuto 234.000 spettatori con l’1.69% di share (fonte Il Velino/AGV NEWS) mentre venerdì si era fermato all’1.44%. Dunque possiamo affermare che, almeno ieri, la presenza di Floris non si è rivelata un valore aggiunto. Anzi, il risultato sembra inferiore rispetto a quelli (non certo buoni) ottenuti in passato da Geppi Cucciari e Benedetta Parodi.
La trasmissione è debole e ha bisogno di vistosi aggiustamenti. Prendiamo in prestito le parole di Stefania Carini su Europa:
Una sorta di editoriale vistosamente letto, con inserti video (interviste, servizi, interventi ospiti) che fungono da citazioni a sostegno della tesi. Una lettura veloce veloce che c’è poco tempo, presto presto, e va beh se si fa fatica a seguire. Una versione del format de Il fatto di Biagi molto meccanico, glaciale, impostato. E poi una confezione ben poco riuscita, con una scenografia spesso fastidiosa alla vista, certi collegamenti con problemi audio, un conduttore seduto che pare ancora più statico.
La delusione è maggiore anche perché le aspettative erano alte. Continua Carini:
Suvvia: ci si aspettava ben di più dato l’investimento. La strada, se c’è, è molto in salita.
Solo il tempo ci dirà se 19e40 riuscirà a funzionare.