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Presadiretta torna domenica 7 settembre su Rai3 (primo ciclo di 4 puntate)

Comincia la nuova stagione di Presadiretta: 4 puntate a settembre e 12 puntate da gennaio 2015. Come nella scorsa stagione, il gruppo di inviati di Presadiretta manderà in onda 16 lunghi reportage, tutti autoprodotti. 

Si comincia domenica 7 settembre con la puntata dal titolo: UTILIZZATORI FINALI. Si è ricostruita, anche con l’aiuto di un gruppo di attori, l’incredibile inchiesta della Procura di Roma sulle due ragazzine di 14 e 15 anni che per mesi si sono prostituite in un appartamento dei Parioli, uno dei quartieri più esclusivi della Capitale. Una storia incredibile che ha coinvolto centinaia di uomini adulti che hanno contattato le due ragazzine. Chi sono questi uomini che non si sono fermati neanche davanti a due minorenni? E cosa cercano i milioni di italiani che abitualmente pagano le donne per avere rapporti sessuali con loro, per le strade, nelle case, nei bordelli in Italia e all’estero?

La seconda puntata del 14 settembre si intitola L’ERBA DEL VICINO. Sulla coltivazione e il consumo di cannabis è in atto una vera e propria rivoluzione. Presadiretta porterà i telespettatori in giro per il mondo per vedere da vicino la lunga onda di depenalizzazione e legalizzazione della marijuana, a cominciare dal Paese una volta il più proibizionista, gli Stati Uniti. In 22 Stati oggi si può coltivare ed usare cannabis ad uso medico e in due Stati, quello di Washington e del Colorado, è possibile acquistarla anche solo a scopo ricreativo. Le telecamere di Presadiretta saranno in California e a Denver, la capitale del Colorado dove l’industria della cannabis sta diventando il settore economico più in crescita di tutti gli Stati Uniti. Si conoscerà l’esperienza delle migliaia di “Social Cannabis Club” spagnoli, in cui si può liberamente comprare e consumare marijuana, e si racconterà l’esempio del Portogallo, che grazie alla depenalizzazione del consumo di tutte le droghe è diventato il Paese dove si consumano meno droghe di tutta l’Europa. L’Italia proibizionista, invece, ha il triste primato di essere il primo Paese europeo in cui i ragazzi sotto i sedici anni consumano di più, e di tutto. Si chiama “poliabuso” ed ha conseguenze devastanti per la salute dei ragazzi. Quello di Presadiretta sarà un racconto dal basso sull’abuso di sostanze davanti alle scuole e dentro le classi, nelle piazze e nei locali della movida romana. Un racconto duro e mai visto prima.

La terza domenica di settembre, il 21, verrà affrontato il tema del TRASPORTO PUBBLICO. Il 70 per cento degli autobus che circolano nelle città italiane sarebbe da sostituire perché inferiore alla categoria Euro4, lo standard minimo richiesto dall’Europa. Inoltre, più del 50 per cento degli autobus ha oltre dieci anni di vita. Del resto basta attraversare le nostre città per rendersi conto dello stato del trasporto pubblico nel nostro Paese. A Napoli un autobus su due non esce la mattina dai depositi perché è rotto o in attesa di manutenzione. A Roma sono centinaia le vetture che non escono la mattina. Per non parlare di Palermo, dove circolano in media 250 autobus su più di 400 del parco macchine e l’età media dei mezzi è di dieci anni. A Catania l’età media è ancora più alta: dodici anni e mezzo. Ma il record negativo è quello del trasporto extraurbano in Sicilia. Qui i mezzi hanno in media più di 15 anni e sono più quelli che si rompono, che quelli che girano per le strade. Ma se al Centro-Sud si piange, al Nord non si ride. A Genova e persino a Bologna c’è lo stesso problema. Si calcola che ci vorrebbero 3.500 nuovi mezzi all’anno per i prossimi dieci anni per riavvicinarci alla media europea. Eppure, in questa situazione di drammatico gap le nostre fabbriche che producono autobus sono chiuse. Come mai? E quale occasione di sviluppo stiamo perdendo non investendo nel trasporto pubblico?

Il primo ciclo di Presadiretta si chiude domenica 28 settembre con una puntata dedicata ad una grande occasione di sviluppo mancata, dal titolo FONDI EUROPEI. L’Italia non ha ancora speso 15 miliardi di euro che l’Europa le ha assegnato. E che sicuramente perderà se non li spenderà entro il 2015. Come è possibile? E quali sono le occasioni di sviluppo, di ammodernamento del nostro Paese e di creazione di nuovi posti di lavoro che si stanno perdendo per colpa dell’inefficienza delle Regioni e del Governo?

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