Non è passato nemmeno un mese dalle elezioni che hanno visto la (non) vittoria del Partito Democratico – che ha superato di una manciata di voti il centrodestra – e già si parla di “grandi manovre” in Rai.
Tali manovre sono ancor più “necessarie” vista la difficile situazione politica che probabilmente porterà a nuove elezioni in tempi più o meno brevi. In questa ottica il Pd starebbe spingendo per spostare Ballarò dalla prima serata di Rai3 a quella di Rai1. A riferirlo è Marco Castoro su La Notizia. Scrive Castoro:
Il Pd sta premendo sui fedelissimi per convincere Gubitosi a dare la prima serata di Raiuno a Ballarò, con la benedizione dei direttori del primo e del terzo canale, Giancarlo Leone e Andrea Vianello.
Per chiarezza bisogna evidenziare che il programma di Giovanni Floris ha risultati “da ammiraglia”: anche ieri sera è stato visto da 5,1 milioni di spettatori ed ha vinto la serata del martedì (come spesso accade). Ma aggiungiamo che spostare un programma di successo di una rete “minore” sull’ammiraglia non sempre significa un aumento di telespettatori (operazione a cui sembrerebbe mirare il Pd chiedendo lo spostamento di Ballarò).
In questo panorama, sembra definitivamente tramontata l’idea di una prima serata per Bruno Vespa (eccezion fatta per gli speciali in casi di notizie straordinarie). Strada in salita anche per il talk show di Rai2 L’ultima parola… Il programma di Gianluigi Paragone viene ritenuto troppo antipolitico per il prime time. Dal punto di vista degli ascolti è invece un programma in buona salute e quando è stato mandato in onda in prima serata ha raggiunto il 9% di share. Molto meglio dell’esperimento di Lucia Annunziata, Leader, che è riuscito a sollevarsi solo con l’ospitata di Silvio Berlusconi (il capopopolo degli “impresentabili” secondo la recente boutade dell’Annunziata stessa).
Giancarlo Leone, direttore di Rai1, smentisce così su Twitter
La De Filippi che produce per Rai. La Venier che partecipa ad Amici.Ballarò che andrà su Rai1. Carnevale è passato. Il 1 aprile si avvicina
— Giancarlo Leone (@giankaleone) 20 marzo 2013
