A circa due mesi e mezzo dal suo debutto, Focus (canale 56), nato dall’accordo tra l’omonima testata scientifica e Switchover Media, è già riuscito a farsi notare positivamente dal pubblico televisivo italiano.
I suoi programmi di genere factual, a sfondo (più o meno) scientifico, sono riusciti ad “accendere la curiosità dei telespettatori” (come recita il claim del canale). La rete ha un valido e interessante palinsesto anche se la sua library sembra ancora poco fornita: capita spesso di sintonizzarsi su Focus e trovare programmi in replica.
Oggi, per Focus, arriva anche la promozione da parte di Aldo Grasso. Il critico televisivo del Corriere della Sera comincia il suo pezzo evidenziando quali sono i tre punti forti per un canale televisivo digitale di successo:
un marchio forte, un progetto inedito e coerente, un posizionamento efficace.
Focus sembra incontrare in pieno queste tre caratteristiche. Scrive Grasso:
Nel pieno della scoperta (o riscoperta) del factual, che ha fatto la fortuna di molte reti femminili o per un pubblico giovane, l’obiettivo si sposta qui su un racconto della natura e della storia più maschile e più adulto. Senza ansie pedagogiche, ma con la garanzia di qualità data da documentari di buona fattura. Senza forse l’adrenalina e il ritmo che ci investono sui canali Discovery, ma con un incedere più calmo e in fondo rassicurante.
I temi dei programmi di Focus sono quelli della scienza (e della storia) più spettacolare, di azione e fantasiosa, talvolta al limite del fantascientifico; la coerenza interna è generata da un buon palinsesto, una buona impaginazione e un’identità già riconoscibile nonostante la giovane età del canale