La stagione televisiva sta volgendo al termine, oggi vogliamo dare i voti ai programmi del daytime di Canale 5 del 2011/2012.
MATTINO CINQUE: 7 (Paolo Del Debbio 8, Federica Panicucci 6)
Doppia conduzione ma, di fatto, Panicucci e Del Debbio sono insieme soltanto in apertura e in chiusura. Per il resto del programma ognuno porta avanti i propri segmenti. Del Debbio si occupa della parte di hard news: politica, economia, cronaca. La Panicucci affronta temi di costume, spettacolo, gossip, salute con qualche incursione nella cronaca nera. Per dare un giudizio complessivo alla trasmissione bisogna analizzare i conduttori separatamente.
Promozione a pieni voti (8) per Paolo Del Debbio. Il conduttore è giornalista, professore universitario e non disdegna l’impegno politico. Del Debbio è un uomo colto, un intellettuale liberale che si lancia – in modo per niente snob – in un’arena popolare senza scadere nel più becero populismo. Grazie alla sua simpatia toscana riesce ad essere diretto e a parlar chiaro.
Si ferma alla sufficienza (6) Federica Panicucci. La sua aria glamour ci sembrava inadatta ad un contenitore informativo del mattino ma da due anni riesce a “portarsi a casa” il programma. Un po’ carenti sono i contenuti dei suoi segmenti, in particolare la seconda parte. Per quanto si cerchi di sperimentare mini-format per imbastire il talk-show (Breakfast News, Caleidoscopio…), l’effetto sembra un po’ monotono con la solita “compagnia di giro” di opinionisti che pontificano su tutto, dalla cronaca più nera al gossip più frivolo.
FORUM: 8
Più che una trasmissione, un’istituzione. E non perchè sia il Tribunale di Canale 5 ma perchè da oltre 25 anni resiste a tutte le rivoluzioni televisive mantenendo ascolti più che discreti. Nonostante abbia perso la diretta, con gran rammarico della conduttrice che non può interagire con il pubblico a casa e non può “stare sull’attualità”, la trasmissione non perde la sua forza: quella di presentare cause che fanno discutere e offrono interessanti consigli legali. Forum: un’abitudine e una certezza.
UOMINI E DONNE: 9
Maria De Filippi, prima ancora di tutti i suoi aspri critici, ha capito che l’era dei tronisti è finita e ha deciso di dare un forte sterzata al suo programma. Uomini e Donne è un programma in evoluzione: prima è arrivato il trono over con l’amore dei grandi e degli anziani, poi sono arrivate le puntate “Ragazzi e Ragazze” in cui i giovani interagiscono dallo stesso livello, nessuno è tronista e tutti sono corteggiatori. Con Uomini e Donne, Maria gestisce al meglio il suo “teatro dell’arte” post-moderno. Ed è l’unica che riesce a raccontare storie in un programma. E come nelle grandi serie tv americane muove i fili di una trama orizzontale che non si esaurisce in una sola puntata ma che va avanti per tutta la stagione o addirittura si dipana su più stagioni (come la storia di Teresanna e Francesco). Insomma, mentre sembra che se ne stia scocciata, seduta sulle scale, Maria è il vero deus ex machina di una narrazione complessa e ben riuscita. E soprattutto che ottiene eccellenti risultati di pubblico.
POMERIGGIO CINQUE: 6
Durante l’anno la trasmissione ha cambiato, per fortuna, pelle. Fino a Natale gran parte dello spazio era occupato da gossip e temi frivoli e si scadeva nel banale con le interviste “cuore a cuore” della d’Urso a personaggi talvolta di nessun richiamo e interesse. Nella seconda parte dell’anno la trasmissione si è concentrata sulla stretta attualità, sulla cronaca e sul costume con incursioni nella politica e nell’economia. Ma Pomeriggio Cinque continua a non convincere del tutto. Brarbara d’Urso pare spesso troppo approssimativa nel trattare temi complessi anche se dimostra di saper tenere bene le redini del talk-show. Altro grande limite della trasmissione è la venatura piuttosto populistica in cui degenera grazie alle ardite e personali prese di posizione di Maria Carmela d’Urso. Altra grande pecca è l’estrema autoreferenzialità della conduttrice. L’effetto è moltiplicato dal pubblico pronto sempre ad applaudire, come una tifoseria, la propria beniamina. Questi che noi abbiamo indicato come limiti possono però anche essere visti come le grandi peculiarità del personaggio d’Urso. Riesce ad imporre il suo stile e il suo pubblico la segue (in termini non televisivi ma ideali). Azzardiamo un paragone: nel panorama italiano Barbara è la conduttrice più simile a quel geniaccio americano di Oprah Winfrey. Scusate se è poco! (Cogliamo l’occasione per fare una precisazione su Oprah: negli anni passati, molti indicavano in Maria De Filippi il corrispettivo italiano della star americana. Niente di più sbagliato. La conduzione asciutta e minimalista di Maria è quanto di più lontano dallo stile caldo e passionale di Oprah, appunto più vicino a quello della d’Urso).
No Pings Yet