La prima sensazione dopo aver visto il tanto pubblicizzato Carosello Reloaded è quella di sconcerto e di disappunto…
Tanto rumore per nulla. La versione 3.0 dello storico spazio pubblicitario Rai (già vecchio e inefficace nella sua stagione d’oro) è più che deludente. La tv di stato lo aveva annunciato in pompa magna, aveva parlato di spot estesi che dovevano raccontare una storia più che un prodotto; mutuando la tecnica dello story-telling, il nuovo Carosello avrebbe dovuto usare linguaggi audiovisivi innovativi per “nobilitare” e rendere più appetibili gli spazi pubblicitari.
Quello che abbiamo visto nella prima puntata è stato quantomeno imbarazzante: la Nutella ha riproposto un vecchio cartone animato dell’epoca del primo Carosello con tanto di Jo Condor e di Gigante Buono, roba per sobillare gli istinti nostalgici di un pubblico anziano o sulle soglie dell’età avanzata. Assieme al vecchio filmato è stato aggiunto un frammento dello spot pubblicitario in onda da mesi. E’ stata poi la volta di Wind e Conad che hanno proposto una versione estesa degli usuali spot attualmente in onda. Eni ci ha “deliziato” con i disegni animati del suo cane a sei zampe che incontra una certa lucertola Piera. Sforzo creativo pari a zero.
La delusione è ampia e più che motivata, gli annunci del giorno prima ci facevano presagire una rivoluzione (a cui in realtà non credevamo) della pubblicità nella direzione di un branded entertainment, ci siamo ritrovati di fronte alla long version – pure più noiosa – dei soliti spot intervallati dal bumper di Carosello. Un po’ poco rispetto a quello che ci avevano annunciato. Si spera che nei prossimi giorni vengano proposti prodotti più accattivanti altrimenti ci potrà essere consentito di usare il termine di “pubblicità ingannevole” nei confronti degli annunci entusiastici della Rai! Nel giorno della morte di Giulio Andreotti, Carosello è ancora vivo ma non sembra godere di buona salute…