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Frozen Planet II, il documentario in esclusiva su Rete 4 da giovedì 22 dicembre 2022

frozen-planet-ii-il-documentario-in-esclusiva-su-rete-4_C_1_article_38602_3_paragraph_image@2In onda da giovedì 22 dicembre in prima serata su Rete 4, in esclusiva assoluta per l’Italia, va in onda la serie documentaristica BBC Frozen Planet II, che racconta le meraviglie, i misteri e i pericoli cui sono sottoposte le aree ghiacciate del nostro Pianeta. 

Nel 2011, Frozen Planet aveva offerto agli spettatori un punto di vista senza precedenti sulla vita nei Poli. 11 anni dopo, Frozen Planet II torna nell’Artico e nell’Antartico per osservare le specie animali che li popolano, ma andando oltre: ovvero documentando la complessa vita della fauna animale, nelle regioni più fredde del mondo: montagne, deserti, foreste, oceani.

Questi, infatti, sono gli ultimi veri luoghi selvaggi sulla Terra: qui vivono orsi polari e pinguini, tigri siberiane e scimmie delle nevi e ogni specie è costretta a sfide estreme.

Girato in altissima definizione, utilizzando innovative tecnologie per le riprese, Frozen Planet II racconta, in una forma inedita, nuovi drammi, storie intime e sensazionali scene naturali, in sei episodi per tre appuntamenti, interamente dedicati alla meraviglia dei regni ghiacciati del Pianeta, mentre si trovano alle soglie di grandi cambiamenti.

Le temperature aumentano a un ritmo senza precedenti e il Pianeta Ghiacciato sta letteralmente svanendo sotto ai nostri occhi: ed è proprio la serie a documentare il reale impatto di questa congiuntura su tutti gli esseri viventi e il Pianeta, nel suo complesso.

Anche se i protagonisti di Frozen Planet II sono l’ambiente e gli animali, spicca la forza della colonna sonora composta dal Premio Oscar Hans Zimmer e la canzone che ne accompagna il trailer, interpretata dalla popstar cubano-americana Camila Cabello.

Ecco quali sono gli episodi di Frozen Planet II:
Episodio 1 – Frozen World;
Episodio 2 – Frozen Ocean;
Episodio 3 – Frozen Peaks;
Episodio 4 – Frozen South;
Episodio 5 – Frozen Lands;
Episodio 6 – Our Frozen Planet.

Frozen Planet II è stato realizzato dalla Natural History Unit di BBC Studios e co-prodotto da BBC America, Open University, Migu Video, ZDF e France Televisions.

Frozen Planet II, come è stata realizzata la serie

Il team BBC di Frozen Planet II ha realizzato un totale di 102 riprese, 31 da remoto, anche con troupe locali.

Nel complesso si sono resi necessari 2.188 giorni di riprese sul campo, nell’arco di quattro anni e mezzo, in tutti i continenti, per 18 diversi paesi, compresi Antartide e relativi spazi aerei.

Il periodo più lungo trascorso senza interruzioni on field, da membro del team BBC è stato di tre mesi. Il viaggio più lungo verso una location ha richiesto tre settimane.

Il periodo di quarantena più lungo è stato di 42 giorni.

Frozen Planet II, le tecnologie adottate

I droni hanno permesso di filmare sia i paesaggi sia i comportamenti degli animali, in luoghi remoti.

I light-weight drone offrono una prospettiva ottimale sugli animali, in situazioni in cui altre riprese aeree sarebbero state fastidiose o logisticamente impossibili.

I GPS-programmed drone sono stati utilizzati per volare su rotte specifiche, più volte, per catturare modifiche del paesaggio nel tempo, anche negli anni, e rivelare i cambiamenti nei ghiacci marini.

Gli high speed FPV (first-person view) ‘racer’ drone ad alta velocità, utilizzati per filmare le valanghe, sono stati adottati per la prima volta in assoluto in un documentario televisivo.

I thermal drone sono stati utilizzati per seguire i puma, a caccia, di notte, e per consentire al team di mettersi in posizione per filmarli.

Nuove fototrappole 4K sono state impiegate in luoghi in cui si trovano animali troppo timidi per essere filmati: tra questi, la tigre siberiana gigante, il leopardo dell’Amur e i panda giganti selvatici, che vagano per la foresta innevata mentre cercano cibo e potenziali compagni.

Speciali telecamere time-lapse sono state istallate sui ghiacciai di tutto il mondo, in modo che il team BBC potesse documentarne i cambiamenti nel corso delle riprese. Le località includono le Svalbard, l’Antartide, la Groenlandia e il ghiacciaio Quelccaya, sulle Ande peruviane.

Per dare conto dei drammatici cambiamenti del Pianeta Ghiacciato, il team BBC ha lavorato con esperti di imaging spaziale e scienziati che hanno documentando, attraverso molteplici foto in time-lapse, dai satelliti, i mulinelli che si formano sulla calotta della Groenlandia, i ghiacciai che si sciolgono e si ritirano in Groenlandia e in Georgia del Sud, e il ghiaccio marino dell’Artico che scompare. Confrontando e sovrapponendo le vecchie immagini alle nuove, oltre a svariati sopralluoghi, Frozen Planet II rivela i profondi cambiamenti dei ghiacciai delle Alpi europee.

I rebreather, cruciali per tutte le sequenze subacquee, non producono bolle, per cui risultano meno spaventosi per gli animali selvatici. Questi respiratori, per esempio, hanno permesso di filmare i cuccioli di foca della Groenlandia che imparano a nuotare e le foche di Weddell che interagiscono sott’acqua. I rebreather, inoltre, hanno consentito ai subacquei di rimanere in immersione per periodi di tempo più lunghi, circostanza fondamentale in luoghi limitati da condizioni meteorologiche estreme. Dove le condizioni erano troppo pericolose per immergersi, i team BBC hanno progettato e utilizzato telecamere speciali, che hanno consentito agli operatori di rimanere in sicurezza sulla superficie e, al contempo, filmare sotto di essa. I rebreather, infine, sono state adottati anche in presenza di animali dal comportamento imprevedibile.

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