La fondazione di Roma attraverso l’epica barbarica del cinema di genere sarà al centro della nuova puntata di Wonderland, in onda martedì 16 febbraio 2021 alle 23.35 su Rai4 (canale 21). Subito dopo la messa in onda del film “Il primo re”, che sarà trasmesso alle 21.20, Wonderland approfondirà i temi dell’opera e la sua complessa realizzazione insieme al regista e sceneggiatore Matteo Rovere.
Giovane autore romano fattosi già notare a livello internazionale con il premiatissimo Veloce come il vento, Rovere ha affrontato il genere epico/storico con uno stile crudo e realistico.
Poi Wonderland rivolgerà un saluto al re degli stuntmen Remy Julienne, scomparso lo scorso 21 gennaio, specializzato in evoluzioni automobilistiche e motociclistiche. Dagli esordi francesi con Fantomas 70 alla lunga collaborazione con Belmondo, Julienne ha lavorato moltissimo anche in Italia, soprattutto nel genere poliziesco, collezionando la partecipazione a 1400 produzioni, tra cui anche alcune pellicole di 007 e, in tempi più recenti, al film “Il codice Da Vinci” di Ron Howard.
Questa settimana tornerà la rubrica Amazing News che si spingerà oltre l’atmosfera terrestre: nel 2019 con il vettore SpaceX è stato trasportato nella Stazione Spaziale Internazionale un carico con 12 bottiglie di Bordeaux con lo scopo di studiare gli effetti delle radiazioni cosmiche e della microgravità sul processo di invecchiamento del vino.
Infine, la rubrica Il giallo e la nera, dedicata ai reali casi di cronaca che hanno fornito l’ispirazione per sceneggiati e fiction. Protagonista della puntata sarà Luciano Re Cecconi, noto centrocampista della Lazio che nel 1977 fu al centro di una tragica fatalità. Ucciso in una gioielleria durante quello che, a tutti gli effetti, sembrava uno scherzo ma di cui non furono mai chiarite fino in fondo dinamiche e responsabilità. Nel 1983 la Rai produsse la docu-fiction “L’appello – Il Caso Re Cecconi” di Tommaso Sherman, che non è mai andata in onda. Ma già nel 1977, nel film I Nuovi Mostri, Monicelli aveva tratto ispirazione proprio dal caso ‘Re Cecconi’.