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Report, puntata del 5 giugno 2017

report-sigfrido-ranucciLunedì 5 giugno 2017, alle 21.30 su Rai3, nuovo appuntamento con Report, condotto da Sigfrido Ranucci


Tra i servizi in scaletta:

CHIARE, FRESCHE E DOLCI ACQUE
Di Claudia Di Pasquale

Sgorgano in aree incontaminate, vengono imbottigliate direttamente alla sorgente e sono batteriologicamente pure. Quello delle acque minerali è un mercato in crescita. Siamo il paese, in Europa, che consuma più acqua minerale imbottigliata: oltre 12 miliardi di litri l’anno, con un fatturato di tre miliardi e mezzo di euro. Ma quali sono le normative che regolano questo settore? E quali sono le differenze con l’acqua potabile? Dalla Basilicata al Lazio fino al Trentino Alto Adige, scopriremo quanto pagano le aziende per la concessione delle sorgenti, e se hanno o meno partecipato a una gara a evidenza pubblica per averne la disponibilità. Ma cosa beviamo? Report ha fatto analizzare da un prestigioso istituto inglese trentadue tra i più famosi marchi di acqua che sono presenti sulle nostre tavole. I risultati verranno resi noti nel corso della puntata.

CRACK ATOMICO
Di Emanuele Bellano
Quanto sono sicure le centrali nucleari europee? La bancarotta della francese Areva, società pubblica produttrice di reattori, è stata evitata solo grazie all’intervento del governo, mentre non ce l’ha fatta l’americana Westinghouse, nome storico nell’industria del nucleare. Una crisi che colpisce l’intero settore e rischia di ripercuotersi sulla sicurezza. Siamo andati a vedere lo stato dei reattori: alcuni hanno già raggiunto la fase conclusiva del loro ciclo di vita, altri soffrono di drammatici problemi strutturali, per altri ancora sono emerse gravi anomalie che erano state tenute nascoste falsificando documenti e rapporti interni. In un caso addirittura la centrale nucleare è stata costruita a poche centinaia di metri da una faglia sismica attiva, di intensità medio-alta. Nonostante tutto i reattori continuano a essere tenuti in attività, perché i governi non possono permettersi di rinunciare all’energia prodotta da queste centrali. L’Italia ha chiuso con il nucleare negli anni ottanta. Da quella stagione ha ereditato tonnellate di rifiuti radioattivi che per legge dovrebbero essere stoccati in un deposito nazionale appositamente costruito. Sono passati trent’anni e ancora non c’è nulla, nonostante sia stata creata appositamente la Sogin Spa, società pubblica che finora è costata ai contribuenti circa tre miliardi di euro. Report mostrerà in esclusiva un documento che riguarda i siti prescelti per il deposito.


LA NUOVA VIA DELLA SETA
Di Giuliano Marrucci

Dicembre 2011, a Duisburg in Germania arriva il primo treno merci diretto dalla Cina: oltre diecimila chilometri in tredici giorni, tre volte più veloce della nave. È l’inizio della “nuova Via della Seta”, che il presidente Xi Jinping definisce “il progetto del secolo”. Ferrovie, porti, strade, poli logistici, zone economiche speciali: sono solo alcuni degli investimenti che la Cina vorrebbe realizzare in oltre sessanta paesi e per i quali ha già sborsato oltre cinquanta miliardi di dollari, ma secondo le stime degli analisti di Credit Suisse il piano potrebbe convogliare nei paesi partecipanti fino a 502 miliardi di dollari nei prossimi cinque anni. Il progetto, che oggi chiamano “One Belt One Road”, combina almeno due obiettivi del governo cinese: sostenere la domanda per le proprie aziende che hanno fame di grandi progetti infrastrutturali e attrarre sempre più paesi nell’orbita dell’influenza cinese. La “nuova Via della Seta” è quindi un progetto che per i paesi che hanno bisogno di infrastrutture può essere un fattore di sviluppo, a patto che venga realizzato a determinate condizioni come per esempio il rispetto delle condizioni di lavoro, l’equo compenso per chi viene espropriato, la sostenibilità ambientale… Un viaggio tra Cina, Kazakhstan , Sri Lanka, Polonia, Germania, Grecia per capire se questo avviene, vantaggi e rischi del gigantesco progetto che ambisce a ridisegnare l’ordine mondiale. E noi come ci entriamo? Ci conviene? Siamo in ritardo? Il premier Gentiloni è stato l’unico leader dei paesi del G7 ad andare al primo forum internazionale che si è svolto tre settimane fa a Pechino. Che cosa si prepara?

Com’è andata a finire?
“RICERCATORI E RICERCATI”

Di Giulio Valesini
Dopo la puntata del 27 marzo, Report torna a occuparsi del Consiglio nazionale delle Ricerche. Pochi giorni fa la Guardia di Finanza, su ordine della Procura di Napoli, ha notificato sette avvisi di garanzia per associazione a delinquere e peculato. Tra gli indagati ci sono anche il direttore generale dell’ente Massimiliano Di Bitetto e l’imprenditore e consulente Paolo D’Anselmi. Per gli illeciti sarebbero stati spesi i fondi “Pon”, che servono a finanziare i progetti di ricerca nelle aree del sud. Con bandi pubblici, nel 2012 al dipartimento “terra e ambiente” del Cnr arrivarono circa 25 milioni. Soldi gestiti dall’Istituto ambiente marino costiero e che in parte sarebbero stati spesi all’insaputa dei ricercatori.

Com’è andata a finire?
“L’ASSESSORE”
Di Alessandra Borella

Antonello Bevacqua vuole iscriversi alla facoltà di Fisica. Ha la media dell’8 al liceo, e l’atrofia muscolare spinale da quando è nato. Ci sono quarantacinque chilometri che lo separano dall’Università della Calabria a Cosenza, e che la Regione dovrebbe occuparsi di fargli percorrere, per legge. Nemmeno dopo un sollecito del presidente della Repubblica arriva una risposta dall’ente. Chi garantirà a lui e a tutti gli studenti disabili, di cui Report si era occupato anche nella scorsa stagione, questo diritto?

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