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Report, puntata del 15 maggio 2017

report-sigfrido-ranucciLunedì 15 maggio 2017, alle 21.30 su Rai3, nuovo appuntamento con Report, condotto adesso da Sigfrido Ranucci


Tra i servizi in scaletta:

“La grande scommessa” è titolo dell’ inchiesta di Michele Bono sulle periferie.
Che idea ci faremmo di un individuo che ci tiene a vestirsi bene ma che ha i calzini bucati? Non è molto diverso il rapporto tra il centro delle città e le sue periferie luogo di scontri e di sfogo delle intolleranze. Ci sarebbero ancora se si migliorasse la qualità della loro vita? La scommessa è quella di abbattere le differenze introducendo nuove attività economiche avanzate. Report ha modulato una simulazione di un progetto di rigenerazione su scala nazionale, prendendo esempi positivi da varie parti del mondo: Baltimora, Ottawa, Olanda. Gli attori coinvolti nella simulazione di progetti e investimenti sono veri. Alcuni esempi: laboratori di ricerca sulle plastiche bio originate da scarti vegetali e del caffè attirano investimenti per uno sviluppo industriale sul territorio che dà vita a startup tra i giovani. Quindi necessità di nuove infrastrutture: l’associazione costruttori edili del Lazio s’impegna a utilizzare metodologie dell’industria 4.0 applicata alle costruzioni per abbassare i costi industriali con un’efficienza energetica del costruito a livello A+. Mentre si innescano opportunità per l’apertura di servizi (bar, ristoranti ecc.) per far fronte alla richiesta delle nuove attività produttive. La puntata porterà in scena anche una proposta per ristrutturare 18 milioni di appartamenti nel nostro Paese, senza spendere un euro, ma mettendo in moto l’edilizia. I soldi verrebbero presi dai 42 miliardi di euro delle bollette per l’energia che gli italiani spendono ogni anno. Il risparmio della bolletta, una volta reso più efficiente l’appartamento, diventa il guadagno per le imprese. Report ha presentato la sua simulazione alla Commissione Europea: il portavoce, Iakub Adamowicz, ha dichiarato che il progetto è in linea con i requisiti richiesti dalla Ue e che, di fronte al progetto concreto, sarebbero disponibili anche i fondi strutturali.


Si prosegue con un approfondimento di Giovanna Boursier dedicato ad Alitalia. La trasmissione se ne occupa dal 2008 e torna ad occuparsene ora , ma sembra di essere da capo. Alitalia è di nuovo insolvente, ripartono le trattative con sindacati e governo, gli esuberi sarebbero 1.700, e i lavoratori votano contro. L’azienda è di nuovo in amministrazione straordinaria. Il governo ha nominato altri tre commissari: Luigi Gubitosi, Enrico Laghi e Stefano Paleari. Mentre la vecchia procedura è ancora aperta. Giovanna Boursier intervista Domenico Cempella, che a fine anni ’90 aveva chiuso l’ultima grande alleanza possibile, con KLM: “fu Treu a chiamarmi all’ultimo per bloccarla. E fu un peccato per l’intero paese”. Parla anche il ministro per le infrastrutture e i trasporti Graziano Delrio, che dice: “il governo ha concesso un prestito ponte di 600 milioni, che andrà restituito, nella speranza che riescano a salvare il salvabile”. L’obiettivo è di evitare di cedere Alitalia a prezzi di saldo, quindi anche di rimediare agli errori degli ex manager, compresi quelli di Etihad. I commissari, aggiunge, “si riservano anche di fare azione di responsabilità nei loro confronti”. Mentre sul referendum Delrio dice: “Credo che il no dei lavoratori all’accordo sia un errore, perché con il sì avremmo avuto più tempo per salvarla, ma nel voto ha contato la sfiducia verso i dirigenti, ormai pluriennale”. Il commissario Gubitosi da parte sua conferma: “Stiamo lavorando duro e in fretta, partendo dal cercare di rivedere i contratti sul carburante e sui leasing degli aerei, che erano troppo onerosi”.

Si chiude con “Batticuore” di Antonella Cignarale
Ogni anno in Italia ben sessantamila persone muoiono a causa di un arresto cardiocircolatorio. Eppure sarebbe possibile salvare delle vite, a patto di intervenire entro i primi cinque minuti. E’ fondamentale avere a portata di mano un defibrillatore, che insieme al massaggio cardiaco attiva la catena della sopravvivenza in attesa dell’arrivo dell’ambulanza. Ma se qualcuno dovesse sentirsi male in nostra presenza, potremmo anche noi semplici cittadini usare un defibrillatore per soccorrerlo? La risposta è sì, perché dal 2001 la defibrillazione precoce può essere effettuata anche da personale non sanitario. Al fine di creare una rete capillare e strategica, questi dispositivi si possono posizionare dove si registra un grande afflusso e transito di persone: negli uffici, nelle scuole, nelle discoteche, negli scali ferroviari e marittimi, nei condomini privati… Avere un defibrillatore però significa consentirne l’ uso tempestivo, altrimenti non serve. Ma dove li posizionano? Si riesce a trovarli? C’è qualcuno che controlla se sono in regola?

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