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I Bastardi di Pizzofalcone, anticipazioni e trama

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I Bastardi di Pizzofalcone. Il commissariato di Pizzofalcone di Napoli sta per chiudere i battenti. L’ordine viene dall’alto. Per sbrigare tutte le questioni burocratiche rimaste in sospeso in quegli uffici, la questura decide di impegnare un gruppo di poliziotti considerati da tutti “scomodi” e “ingombranti”. Qualcuno li ha definiti i “bastardi”. Nonostante la bassissima considerazione che riscuotono tra superiori e colleghi, i bastardi di Pizzofalcone si riveleranno una squadra affiatata, solida e dalle spiccate capacità investigative. Alessandro Gassmann e Carolina Crescentini tornano su Rai1 nell’attesissima serie, tratta dai best seller di Maurizio de Giovanni, in sei prime serate in onda da lunedì 9 gennaio per la regia Carlo Carlei (6 puntate: lunedì 9 gennaio e martedì 10 gennaio, poi il lunedì fino al 6 febbraio 2017). 


A Napoli, al centro della città, nel territorio che va dai quartieri spagnoli all’aristocratico lungomare, c’è il commissariato di Pizzofalcone. La questura ha deciso di chiuderlo dopo che alcuni agenti della squadra sono stati arrestati per un grave episodio di corruzione. Bisogna smaltire tutte le pratiche burocratiche rimaste in sospeso, archiviare fascicoli e svolgere il lavoro di ordinaria amministrazione nel quartiere. Solo pochi mesi fino alla chiusura e solo due poliziotti rimasti in organico non possono bastare, bisogna formare una squadra per sveltire il lavoro. Alcuni dirigenti di altri commissariati in città colgono l’occasione per liberarsi di poliziotti scomodi, agenti che si sono resi responsabili di atti al limite del provvedimento disciplinare. Alla squadra raccogliticcia di poliziotti emarginati viene immediatamente affibbiato lo stesso soprannome che era stato dato ai quattro agenti che si erano resi responsabili dell’episodio che aveva gettato nel fango il commissariato: I Bastardi di Pizzofalcone. Ma l’arrivo dell’ispettore Lojacono, acuto investigatore, uomo affascinante, di cui si dice che in passato abbia fornito informazioni alla mafia, capovolge le sorti di tutti “I Bastardi”. Sono poliziotti, ma sono anche persone comuni con le loro gioie, le loro emozioni e passioni, rabbie e dolori, uomini e donne come lo sono gli assassini e i protagonisti dei casi su cui indagano.

I Bastardi di Pizzofalcone è una coproduzione Rai Fiction Clemart, realizzata da Massimo Martino e Gabriella Buontempo, per la regia di Carlo Carlei. Firmano soggetto e sceneggiatura Silvia Napolitano, Francesca Panzarella e Maurizio de Giovanni, autore degli omonimi romanzi (editi da Einaudi Stile Libero), dai quali è stata tratta la serie.

Protagonisti delle sei prime serate, in onda su Rai1 da lunedì 9 gennaio 2017, Alessandro Gassmann nel ruolo dell’ispettore Giuseppe Lojacono, detto “il Cinese” e Carolina Crescentini in quello dell’affascinate pubblico ministero Laura Piras.

Tutte storie ambientate in una Napoli fatta di gente perbene, lontana dalle violenze e dalle brutture della camorra. La Napoli degli antichi palazzi aristocratici e delle case modeste, quella di un popolo che fa di tutto per vivere onestamente. Ma la follia, la rabbia, il rancore, il desiderio di vendetta, la passione, fanno parte della vita. E a volte sono incontrollabili. Lo sa bene l’ispettore Lojacono che attraverso grande umanità ed empatia riesce a cogliere sfumature, non detti, esitazioni dei suoi sospettati, scoprendo insieme ai suoi colleghi, quasi sempre, la verità.


LA STORIA

Napoli, oggi. L’ispettore Giuseppe Lojacono, romano d’origine, siciliano di adozione, da Agrigento viene trasferito a Napoli perché accusato da un pentito della mafia di aver passato informazioni all’organizzazione. Lojacono ha deciso di non difendersi dalle accuse, ha perso fiducia nella giustizia e anche in se stesso. Sua moglie, appena saputo dell’infamia che lo aveva colpito, lo ha lasciato trasferendosi da Agrigento a Palermo insieme a Marinella, la loro figlia adorata. In organico nel commissariato di Napoli con a capo l’odioso vicequestore Di Vincenzo, Lojacono trascorre giorni in apatia e in silenzio. Non ama il frastuono di Napoli, anzi lo detesta, la bellezza della città potrebbe allontanarlo dal suo dolore e non vuole esserne rapito, la gente gli appare lontana, troppo chiassosa e sopra le righe, o troppo invischiata nel male affare per poter stabilire una qualche relazione. Tutto cambia però quando, per portare alla definitiva chiusura il commissariato di Pizzofalcone, Lojacono viene chiamato dalla questura a far parte della squadra del commissario Palma, uomo dai modi gentili, poliziotto integerrimo, a cui, in attesa della agognata promozione, viene affidata una squadra di agenti che non ha scelto, per di più macchiati di una qualche colpa e per questo ritenuti poliziotti scomodi dai dirigenti dei commissariati di appartenenza che non vedevano l’ora di liberarsene. Un po’ per i modi gentili del vicequestore Palma, un po’ per la simpatia e la stima che cresce giorno dopo giorno nei confronti degli altri agenti, un po’ perché la dottoressa Piras, magistrato della procura di Napoli, incomincia davvero a piacergli, a Napoli Lojacono tornerà a riprendersi la sua vita. I suoi colleghi hanno tutti un passato da allontanare, una macchia da cancellare: Francesco Romano non riesce a controllare la propria rabbia, e già troppe volte ha rischiato di essere denunciato; Alex Di Nardo è una giovanissima poliziotta, dolce e intraprendente, dicono di lei che conosce bene qualsiasi arma da fuoco, ma una volta ha esploso accidentalmente un colpo nel commissariato dove prestava servizio rischiando di uccidere il suo capo; Marco Aragona, è un insopportabile raccomandato, di idee non certo politicamente corrette, simpatico ma un po’ troppo sbruffone.


I due poliziotti Ottavia Calabrese e il vice commissario Giorgio Pisanelli, unici due già in forze a Pizzofalcone, non hanno macchie nel loro passato ma sono ritenuti colpevoli di non aver neanche mai sospettato dei loro colleghi d’ufficio collusi con la camorra. Per di più Pisanelli, già sulla strada della pensione, ha una fissazione: è convinto che alcune morti di persone anziane e depresse, che da anni si verificano nel quartiere, casi archiviati come suicidi, siano invece opera di un serial killer. La vice sovrintendente Calabrese, è una donna di grande sensibilità, una esperta informatica, moglie di un uomo che non ama più e madre con il delicato compito di crescere un figlio autistico. Nessuno di loro crede di poter trovare nuove motivazioni nel lavoro, sono spaesati e diffidenti l’uno dell’altro, eppure, a partire da un caso di omicidio nel quartiere, al quale non dovrebbero rispondere e sul quale è stato proibito loro di indagare, scopriranno di essere ancora in grado di fare i poliziotti e di saperlo fare benissimo. A poco a poco “i bastardi”, grazie alla loro umanità e alla loro professionalità, si conquisteranno la fiducia dei loro dirigenti e della gente del quartiere. Un riconoscimento che devono riuscire a mantenere giorno dopo giorno. Palma, Aragona, Di Nardo, Romano, Pisanelli, Calabrese e Lojacono compongono una squadra solida, compatta, leale e, a loro modo, invincibile.

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