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Report, puntata del 7 novembre 2016

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Lunedì 7 novembre 2016, alle 21.30 su Rai3, nuovo appuntamento con Report di Milena Gabanelli (che ha annunciato il suo addio al programma). 


Stavolta si parlerà di Pubblica Amministrazione. Per diventare dirigente nella pubblica amministrazione si deve fare un concorso, lo dice la Costituzione. Lo ribadiscono a Report anche il viceministro all’Economia, Enrico Zanetti, e il Presidente dell’Anac Raffaele Cantone. Eppure da anni le agenzie fiscali sono piene di dirigenti “incaricati”, che il concorso non l’hanno mai fatto. A sanare la loro posizione sono stati nel tempo i governi di turno, che hanno lanciato ai dirigenti ciambelle di salvataggio varando leggi e decreti che consentivano di conservare gli incarichi per un periodo limitato. Ma poi questo sistema è diventato la regola, finché la Corte Costituzionale nel 2015 ha sentenziato: queste leggi sono incostituzionali e dunque gli incarichi ai dirigenti sono illegittimi. All’Agenzia delle entrate su 1.100 dirigenti gli incaricati erano 767, e il direttore Rossella Orlandi li ha dovuti retrocedere. Oggi i concorsi son tutti bloccati dai ricorsi ai tribunali amministrativi e adesso anche dalle indagini giudiziarie. All’Agenzia delle Dogane ne avevano indetto uno nel 2013, per 69 dirigenti. Ma poi sono saltate fuori carte truccate: Giovanna Boursier ha intervistato in esclusiva un dirigente che con altri ha truccato una Gazzetta Ufficiale inserendo, al posto delle pagine normali, i temi d’esame. Anche nella Polizia i concorsi non funzionano: per esempio il ministero dell’ Interno ne ha indetto uno nel 2014, per 1.400 viceispettori, ma appena dieci giorni fa il capo della Polizia, Franco Gabrielli, ha dovuto sostituire la vecchia commissione d’esame. Intanto la ministra Madia sta varando la riforma della pubblica amministrazione, ma anche qui il parere del Consiglio di Stato non è del tutto positivo. All’Inps invece Tito Boeri sta provando a riformare la dirigenza, ma a bloccarlo sono gli stessi vecchi dirigenti che vorrebbe tagliare. Tra coloro che lo contrastano di più c’è anche il dg che aveva scelto lui stesso: Massimo Cioffi, che da capo del personale Enel non avrebbe versato 40mln di contributi all’ Inps.

‘La rottamazione di Equitalia’, realizzato da Giorgio Mottola con la collaborazione di Ilaria Proietti parte da un punto fermo: pochi giorni fa è stato approvato il decreto fiscale che porterà all’abolizione di Equitalia. Il nuovo ente cambierà nome e sarà interamente controllato dall’Agenzia delle entrate. Al momento, però, a parte il cambio di denominazione non sembrano esserci altre novità sostanziali. Le norme che regolano le modalità di riscossione, definite “vessatorie” dal premier Renzi, rimangono invariate e così gli interessi e l’aggio, la tassa fissa che paghiamo a Equitalia. Ci sarà invece una “rottamazione” delle sanzioni che rischia però di avvantaggiare soltanto un numero ristretto di ricchi evasori. In alcuni casi, aderendo alla rottamazione, si potrebbe persino pagare più di quanto si dovrebbe oggi. Le sanzioni, inoltre, verranno abolite solo per le cartelle degli ultimi dieci anni. Stando a quanto c’è scritto oggi nel decreto, per il futuro rimane tutto così com’è.


Per la rubrica “Onore al merito”, realizzato da Antonella Cignarale, racconta il Conservatorio San Pietro a Majella dal 1808 che deve il suo prestigio ai grandi artisti che l’hanno attraversato e alla qualità didattica offerta da bravissimi docenti ai tanti allievi oggi riconosciuti a livello internazionale come grandi musicisti. Secondo il direttore oggi il Conservatorio ha il dovere di mantenere alta la tradizione e la qualità, offrendo agli studenti una programmazione di spessore sia per la programmazione sia per il livello di docenze. Una delle specificità proprie dell’offerta didattica infatti è la lezione frontale tra docente e allievo, una relazione uno a uno che, a detta del direttore, “crea quel rapporto padre figlio che in altre scuole non esiste”. Un rapporto che però anche all’interno del noto conservatorio San Pietro a Majella è faticoso da coltivare per un allievo se il suo maestro fa il pendolare dalla Cina.

‘La candidata’, infine, è il servizio che punta l’attenzione sui concorsi. Sei disoccupato e partecipi a una selezione per un posto di lavoro aspirando a ottenerlo perché è a tempo indeterminato. Sei l’unico a rispondere correttamente alle prove, sei idoneo per il posto richiesto. Il posto è tuo? No. O meglio lo deciderà il giudice. È successo a chi ha partecipato a una selezione avviata dall’Agenzia di tutela della salute di Pavia per ricoprire il posto di coadiutore amministrativo di supporto nel settore della sanità animale presso il dipartimento di Prevenzione veterinaria. Una commissione di esperti, composta da dirigenti e membri della stessa agenzia sanitaria, viene nominata per stabilire le prove che devono sostenere i candidati e per valutare l’idoneità di questi a ricoprire la mansione. A poter partecipare sono 64 candidati iscritti in una graduatoria del centro per l’impiego di Pavia. Una sola persona risulta idonea a ricoprire il posto richiesto, ma il direttore generale dell’agenzia, Anna Pavan, non ci sta e ritenendo le domande troppo complesse rispetto a quanto previsto dal bando annulla la procedura e decreta di rifare la selezione da capo. Questo “a tutela dell’interesse pubblico”. Non è forse di interesse pubblico avere persone competenti all’interno del sistema sanitario? Perché l’unica persona che supera le selezioni di idoneità non merita di essere assunta?

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