Domenica 31 maggio 2015, in prima serata (ore 21.10) su Canale 5, nuovo appuntamento con Il Segreto, ecco la trama della puntata.
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Domenica 31 maggio (ore 21.10)
Dopo gli scontri dell’ultimo periodo, finalmente Candela e Tristan si riavvicinano, con la felicità della figlia Aurora. Per due personaggi che ritrovano l’intesa, però, per Maria e Fernando è tempo di porre la parola fine al loro matrimonio…
Candela riceve i documenti della pasticceria sui quali risulta ancora la proprietaria e capisce che deve essere stato Tristan a farle questo regalo. Inizialmente non vorrebbe accettarlo, ma poi si lascia convincere anche da Aurora e Gonzalo. Questa occasione offre una nuova opportunità a Candela e Tristan per riavvicinarsi e Aurora ne è felice, anche se Gonzalo e Rosario le chiedono di non immischiarsi. Francisca, intanto, si burla di Candela dopo aver visto il cartello di prossima apertura sulla porta della pasticceria affisso dal “nuovo proprietario”, ma è ancora ignara che si tratta proprio di Candela.
Nel frattempo, Alfonso ed Emilia non accettano che Nieves rinunci al bambino per loro. Alfonso decide di far incontrare Don Diego a Nieves, ma il padre della ragazza non la prende molto bene. Successivamente, Don Diego porta via il bambino; Elimia e Nieves sono disperate. Cipriano viene rilasciato e Fernando lo aspetta per assicurarsi che terrà la bocca chiusa.
Isidro è convinto che Millan Astray se ne andrà presto dal paese e successivamente lo affronta, ma Millan Astray, contro ogni pronostico, non lo fa arrestare e fucilare. Il ragazzo torna ubriaco a casa e dice a Rita che la ama, ma insinua che l’abbia tradito.
Maria affronta Fernando perché è ora di mettere fine al loro matrimonio. Fernando, dal canto suo, sembra disposto a lasciare libera la moglie: non vede l’ora di godersi l’eredità di Olmo a Madrid.
Francisca si trova davanti la nuova proprietaria della pasticceria: Candela. Quintina prova a far pace con Dolores, ma per tutta risposta lei chiede gentilmente al figlio di lasciare casa e trovarsi un nuovo lavoro.