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Santoro continua a sperare di tornare in Rai?

Quando di mezzo c’è il tele-tribuno Michele Santoro, i colpi di scena possono sempre essere dietro l’angolo. Se a questa variabile si aggiunge quella della Rai (forse mai sgangherata come in questo periodo) gli scenari perdono prevedibilità e tutto si complica… 


Sul Giornale, Laura Rio, la stessa che aveva parlato delle trattative di Santoro con La7 (qui>>, qui>> e qui>>), lancia un nuova ipotesi: Michele temporeggia nel firmare con la rete di Telecom Italia Media, al fine di attendere gli sviluppi della situazione politica in Rai nella speranza di un suo ritorno a Viale Mazzini.

La stessa Rio cerca di fare il punto su questa storia infinita, ponendosi le domande che saranno venute in mente anche ai lettori dopo questa sequela infinita di tira e molla. Scrive il Giornale:

ci avete da poco svelato che l’anchorman sta per firmare un contratto per mandare in onda il suo programma su La7 e ora ci venite a dire che, invece, potrebbe tornare in Rai? Vero, ma le vicende della tv di Stato degli ultimi giorni hanno aperto scenari molto differenti rispetto a quelli che vigevano fino all’inizio di giugno.

Se, infatti, coppia Tarantola-Gubitosi otterrà la designazione a presidente e direttore generale, il quadro politico interno alla Rai potrebbe cambiare e si potrebbe riaprire uno spiraglio per il ritorno di Santoro a Rai2.

A ciò bisogna aggiungere che Rai2 è una rete in crisi di ascolti (nello share medio giornaliero del mese di maggio è al quarto posto, dopo Rai3 e Italia1, ne abbiamo parlato qui>>) e avrebbe estremo bisogno di un prodotto forte. Il secondo canale, inoltre, non è ancora riuscito a trovare un sostituto per la trasmissione approfondimento del giovedì.

Aggiunge Laura Rio:

Già un primo passo per riportare a casa pezzi di Rai di manifesta ispirazione a sinistra (che negli ultimi anni i vertici espressi dal centrodestra avevano accompagnato fuori dalla porta o ridimensionato) si è visto l’altra sera alla convention Sipra per la presentazione dei palinsesti autunnali: l’incoronazione di Fabio Fazio come punta di diamante della prossima stagione con un programma in prima serata insieme a Saviano e la conduzione del Festival di Sanremo.

E quindi Laura Rio ritiene plausibile che Santoro abbia scelto, per il momento, di stare a  guardare l’evoluzione gli eventi. Pur avendo già messo a punto il contratto con La7, ancora non firma e aspetta di capire cosa succederà in Rai. Magari lo richiamano a Rai2


E Santoro potrebbe, a questo punto, avere anche più forza contrattuale in qualità del suo nuovo ruolo di produttore-conduttore (sì, proprio come Maria De Filippi!) e potrebbe evitare di passare sotto le forche caudine del cda. Spiega la Rio:

qualsiasi schieramento si formi nel nuovo consiglio di amministrazione, nei poteri del nuovo direttore generale rientrerà anche la competenza sui contratti esterni fino a 10 milioni di euro, dunque potrà trattare direttamente con Santoro senza passare in Cda dove gli esponenti vicini al Pdl farebbero di tutto per bloccare la manovra.

Se questa ipotesi/scenario dovesse diventare realtà, il disastro più grande sarebbe per La7: l’operazione di prendersi prima anche Santoro, oltre a Formigli, era volta a evitare la concorrenza tra di loro e a garantirsi ottimi ascolti nel campo dell’approfondimento politico.

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